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Chi produce beni di lusso può vietare ai distributori autorizzati la vendita di questi prodotti su piattaforme Internet terze al proprio canale di vendita. Come, ad esempio, Amazon. E questo, solo ed esclusivamente, per salvaguardare l’immagine di lusso dei prodotti che mette in commercio. Lo ha sentenziato la Corte di giustizia europea, con la pronuncia relativa alla causa C-230/16, che ha visto contrapposti la Coty Germany GmbH, in qualità di fornitore di beni di lusso, e la Parfümerie Akzente GmbH, in quanto distribuiva i prodotti della Coty mediante la piattaforma «amazon.de», contravvenendo a una precisa clausola contrattuale.

07 dicembre 2017 – tratto da Italia Oggi

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