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Quasi 3mila domande nel giro di due mesi. Stiamo parlando delle richieste di riscatto agevolato della laurea presentate all’Inps, in base alle regole stabilite dal decretone pensioni-reddito (Dl 4 del 28 gennaio 2019, convertito nella legge 26 del 29 marzo 2019). Un riscatto low cost riservato a chi non ha pensione ed è iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata), senza alcun limite di età (il tetto dei 45 anni previsto dal decreto è stato poi cancellato nella legge 26).

Il costo del riscatto agevolato è calcolato con le modalità oggi previste per quello laurea per gli inoccupati: moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.878 euro nel 2019, per una spesa di 5.240 euro circa per ogni anno riscattato.

In base ai dati forniti al Sole 24 Ore dall’Inps le domande di riscatto agevolato arrivate finora sono: 
•2.400 per la gestione privata 
•530 gestione pubblica

Numeri piccoli, che però assumono proporzioni rilevanti se si considera che in un anno vengono presentate circa 12mila domande di riscatto della laurea.

Se consideriamo che la presentazione delle domande è possibile dal 29 gennaio (data di entrata in vigore del decretone pensioni reddito), suddividendo il numero totale di richieste per l'arco temporale di due mesi risulta che ogni giorni sono state presentate circa 50 domande di riscatto agevolato della laurea, che proiettate sull’anno arriverebbero a oltre 18mila, circa il doppio rispetto alle richieste normalmente presentate in un anno.

L'agevolazione, in base a quanto è scritto nella legge, riguarda in generale solo gli anni di corso dal 1996, periodo di competenza del metodo contributivo, una condizione ben più stringente rispetto al limite di età dei 45 anni che è cancellato in caso di approvazione del testo da parte del Parlamento: il riscatto della laurea è agevolato, infatti, solo per gli anni di corso dal 1996 in poi. 
Questo non significa che non si possano riscattare gli anni precedenti, ma chiaramente il costo sarà ben più alto. E non significa neanche che al riscatto agevolato possano accedere solo coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in avanti.

C’è però un caso in cui la nuova facoltà di riscatto low cost della laurea potrebbe riguardare anche gli anni di studio precedenti il 1996. Una nota presente a pagina 135 nel dossier del servizio studi della Camera dei deputati e del Senato(del 21 marzo) «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni», registra che il limite del 1996 non riguarda le persone che hanno optato per il sistema contributivo integrale. Chi può accedere a questo sistema? I lavoratori che hanno espresso una serie di requisiti:
- meno di 18 anni di contributi nel 1995;
- almeno 15 anni di contributi, di cui 5 successivi al 1995.

Questi lavoratori possono far rientrare tutti gli anni di lavoro nel sistema contributivo (anche quelli precedenti al 1996) e poter così riscattare gli anni di laurea con il nuovo sistema di calcolo più conveniente. In questo caso, salvo una diversa interpretazione da parte dell’Inps, chi abbia optato o scelga per il metodo contributivo potrà riscattare tutti gli anni universitari pagando un importo ridotto, anche nel caso in cui si sia immatricolato all’università prima del 1996. 

Francesca Barbieri - 06 aprile 2019 – tratto da sole24ore.com

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