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Al via la fase 2 del reddito di cittadinanza (RdC). Da lunedì 2 settembre, infatti, prenderanno il via le convocazioni da parte dei centri per l'impiego della prima tranche di beneficiari del RdC. Al primo appello dovranno rispondere i soggetti che hanno iniziato a intascare il sussidio nei mesi da aprile a luglio e rispondono ai requisiti per essere inseriti nel programma di ricerca di un impiego. Si tratta di circa 350mila famiglie, il 30% quasi di oltre un milione di domande accolte dall'Inps, traducibile in 704.595 beneficiari: di questi, saranno convocati l'intestatario del RdC (chi ha fatto domanda di RdC) e i componenti maggiorenni non occupati o non dediti allo studio. Ad annunciarlo è l'Anpal in un comunicato diffuso su internet.

In ritardo

La fase 2 parte con ritardo. Sarebbe dovuta scattare nei 30 giorni successivi al rilascio della «Carta RdC», ma problemi di procedure, specialmente legati alla questione dei navigator, hanno variato la tabella di marcia, al via ora dal 2 settembre in base all'accordo fra Anpal e regioni il quale, tra l'altro, fissa da tale data la decorrenza dei 30 giorni per la convocazione dei beneficiari del RdC. Convocazione che potrà avvenire in qualsiasi modalità, anche sms e mail, a causa del ritardo (anche) nell'attivazione della piattaforma digitale.

Il «Patto per il lavoro» (che non c'è)

La fase 2 ruota attorno al «Patto per il lavoro»: lo strumento per favorire l'occupazione dei percettori del RdC disoccupati la cui efficacia è strettamente legata alla disponibilità di posti di lavoro comunicati dalle imprese (comunicazione a cui, inoltre, è vincolata pure l'agevolazione sulle assunzioni, si veda ItaliaOggi del 6 agosto). In realtà, il dm di approvazione dello schema di «patto per il lavoro» non ancora ha visto la luce e nelle more si continua a utilizzare il «patto di servizio» (già adoperato per lo status di disoccupazione). Una volta convocato dal centro per l'impiego, il beneficiario (e/o gli altri componenti familiari anch'essi convocati) dovrà collaboratore alla redazione del curriculum e rispettare gli impegni previsti, tra cui quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo del RdC). In tale sede, inoltre, potrà rilasciare la Did, se non ancora fatto in via autonoma, mentre i centri per l'impiego dovranno verificare la presenza di eventuali casi di esclusione o esonero: beneficiari di pensione di cittadinanza (PdC) o d'età non inferiore a 65 anni; soggetti disabili; soggetti con carichi di cura di minori di tre anni o di persone con disabilità.

Benvenuti al Sud

La maggior parte di beneficiari di RdC che attendono assistenza si trova in Campania: 178.370 persone. Seguono Sicilia (162.518), Calabria (64.057) e Puglia (50.904) che, nell'insieme, sono il 64,7% dei soggetti da assistere. Secondo il ministero del lavoro è proprio in questi territori che i navigator dovranno impegnarsi di più: rispetto alla media nazionale che vede 236 disoccupati in carico a ogni navigator, al Sud il rapporto varia dai 379 di Campania e Sicilia ai 377 della Calabria. All'opposto si trovano, tra l'altro, Lombardia e Veneto dove ogni navigator dovrà fornire assistenza a 102 disoccupati.

Daniele Cirioli – 31 agosto 2019 – tratto da Italia Oggi

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