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Scatta il sequestro su casa e auto della moglie del presunto evasore anche se sono separati e se lei ha chiesto un mutuo per l'acquisto. È sufficiente che vi siano indizi tali da far presumere che il contribuente abbia comunque la disponibilità di quei beni. La linea dura sulle finte intestazioni nell'ambito di una presunta evasione fiscale arriva dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 554 del 10 gennaio 2020, ha confermato il sequestro sulla casa familiare e l'auto di lusso di una donna separata ma il cui stipendio non le avrebbe permesso un tenore di vita così alto. La vicenda riguarda una 48 enne di Bergamo alla quale, dopo l'inchiesta per indebita compensazione di imposte a carico dell'ex marito, erano state sequestrate Bmw e casa familiare. Lei si era da subito difesa sostenendo che l'acquisto dell'immobile era avvenuto con un mutuo e che ormai era separata da anni. A queste obiezioni le autorità avevano risposto che la casa dove il marito sosteneva di essere residente era, di fatto, abbandonata. Non solo. La signora dichiarava poco più di 13 mila euro all'anno e di sicuro non avrebbe potuto permettersi l'acquisto di un appartamento così grande. La misura è stata confermata e resa definitiva in sede di legittimità. Ad avviso degli Ermellini, infatti, il Tribunale di Bergamo ha sottolineato analiticamente i plurimi elementi indicativi della disponibilità anche da parte dell'indagato dei beni formalmente intestati alla ricorrente, sottoposti a sequestro per equivalente. Da tutti questi indizi i giudici del riesame hanno ricavato in modo logico la disponibilità da parte dell'uomo dei beni sequestrati, benché formalmente intestati alla ricorrente, in considerazione dei plurimi e convergenti elementi deponenti nel senso della fittizietà della intestazione alla sola ex della abitazione familiare e della automobile e della provenienza del denaro depositato sul conto corrente bancario alla stessa intestato anche, se non in prevalenza da lui, con la conseguente sussistenza del presupposto della effettiva disponibilità per poterne disporre il sequestro ai sensi dell'art. 12 bis dlgs. 74/2000. Di diverso avviso la Procura generale che aveva invece chiesto l'annullamento del sequestro dell'auto.

Debora Alberici - 11 gennaio 2020 – tratto da Italia Oggi

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