Potranno spazzare le strade, dare una sistemata al verde urbano e una mano a chi si occupa di assistenza degli anziani e chi ha una preparazione scolastica superiore potrebbe andare casa per casa per spiegare come fare correttamente la raccolta differenziata". Insomma, chi percepisce il reddito di cittadinanza, deve adesso affrontare la fase 2 quella in cui diventano obbligatori i lavori socialmente utili nel proprio comune di residenza. Nei prossimi giorni i Centri per l'impiego provvederanno alle convocazioni. I progetti utili per la collettività, che non devono superare le 8 ore settimanali, verranno svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Il decreto del ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta ufficiale l’8 gennaio impone ai beneficiari di dare la loro disponibilità per partecipare ai Puc, i Progetti di pubblica utilità. Se si rifiuta si perde il sussidio. Come chiarito dal decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il percettore del sussidio potrà scegliere se svolgere le 8 ore settimanali in un solo giorno o spalmate su più giornate, ma con l'obbligo di completare le ore previste al mese, con la possibilità di recuperare, entro certi limiti, le ore perse. Chi si rifiuta potrebbe perdere il contributo.

13 gennaio 2020 – tratto da Italia Oggi

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