Fino a 1.200 in più per i redditi più bassi, quelli da 8.200 euro, per arrivare a 192 euro in più per chi guadagna 39 mila euro. Una platea di circa 4,3 mln di interessati agli effetti del taglio del cuneo fiscale in busta paga come illustrato ieri dal governo ai sindacati.

L'ampliamento della misura nata con gli 80 euro del cosiddetto bonus Renzi vede interessati i redditi compresi tra i 26.600 euro e i 39 mila. Un beneficio medio, riportano le stime fornite dal dipartimento delle finanze, di 966 euro su base annua (483 euro per i sei mesi del 2020).

Maggiori benefici anche per chi già usufruisce degli 80 euro del bonus Renzi, che passerà nei fatti a un importo di 100 euro. I nuovi parametri e i primi effetti si vedranno a partire dal primo luglio 2020. Il costo è quello di tre miliardi di euro a cui si farà fronte con un fondo creato ad hoc nella legge di Bilancio 2020. La legge delega è attesa per aprile e quello presentato ieri è il primo tassello del cantiere di riforma fiscale annunciato nelle scorse settimane dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.

«Oggi (ieri per chi legge, ndr) assieme ai sindacati abbiamo avviato un percorso importante, disegnando i contorni di un intervento che porterà più soldi nella busta paga di 16 milioni di lavoratori», lo ha affermato il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, al termine dell'incontro che si è svolto a Palazzo Chigi tra governo e sindacati sul taglio del cuneo fiscale.

Soddisfatta anche Laura Castelli, viceministro dell'economia, che ha spiegato: «Per il taglio del cuneo da 3 miliardi, utilizzeremo un sistema misto, proprio per evitare incapienti e problemi alle imprese dall'introduzione di metodi nuovi, aumentando l'importo del beneficio a 100 euro con il sistema vigente per gli attuali percettori, mentre con un meccanismo di detrazioni per i nuovi beneficiari».

Il ministro dell'economia Roberto Gualtieri ha commentato: «Queste prime risorse sono importanti, è un intervento non trascurabile ma siamo noi stessi a dire che è un primo passo concreto, un primo tassello di una più ampia azione di una riforma fiscale volta a sostenere il lavoro».

Cristina Bartelli – 18 gennaio 2020 – tratto da Italia Oggi

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