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Oltre 65 mila imprese sorvegliate speciali della Gdf su fattispecie di potenziale evasione o elusione transfrontaliera. È in fase operativa una nuova versione, aggiornata con l'annualità 2016, dell'analisi di rischio denominata «Sissec 2019», che monitora le medie e grandi aziende che presentano possibili campanelli d'allarme ai fini fiscali, con riguardo a fenomeni di fiscalità internazionale. La banca dati attribuisce specifici indici di pericolosità, frutto di un incrocio delle informazioni presenti nei diversi database informatici a disposizione del Corpo. La novità è descritta nel documento contenente l'analisi del contesto nazionale diffuso dal Nucleo speciale entrate della Gdf.

Sono 65.274 le imprese esaminate dai militari del fisco, di cui 3.951 con fatturato superiore ai 100 milioni di euro. La gran parte del campione si concentra in Lombardia (19.255, pari 29,5% sul totale), seguita da Veneto (7.685, pari a 11,8%) ed Emilia Romagna (7.023, pari a 10,8%).

Per quanto riguarda il transfer pricing, sono 6.593 su 10.356 le società connotate da profili di rischio, ossia il 63,6%.

Anche in questo caso la Lombardia ne racchiude la maggioranza (4.758 società, di cui 3.091 con possibile rischio evasione), ma in termini percentuali sono le ragioni più piccole a presentare i valori più elevati. In Molise (100%), Valle d'Aosta (90,91%), Calabria (88,89%), Sardegna (80%) e Sicilia (64,86%), infatti, le aziende al vaglio sui prezzi di trasferimento sono poche decine (in Molise appena 2), ma «quasi tutti i soggetti sono a potenziale rischio», sottolinea la Gdf.

Particolarmente delicato il fronte delle stabili organizzazioni occulte, dove su quasi 3 mila aziende mappate oltre 8 su 10 presentano profili di rischio. A livello di settore di attività, è la manifattura il comparto più popolato, (1.347 società, pari al 46,5%), seguita dal commercio (419 casi, 14,46%) e dalle attività finanziarie e assicurative» (212 società, 7,3%).

Più di 23 mila le società censite dalle fiamme gialle durante il lavoro di analisi nell'ambito dell'indebita deduzione di costi black list: in questo caso su 23.283 imprese ben 19.534, pari all'83,9%, risultano avere profili di rischio, mentre solamente 3.749 società (ossia il 16,1%) non sono connotate da alert.

Fabio Tassi - 01 febbraio 2020 – tratto da Italia Oggi

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