Ok all'ammissione degli specializzandi ai concorsi per l'accesso alla dirigenza sanitaria. Stop al blocco delle attività per i medici che abbiano superato i 40 anni di professione, con il limite massimo fissato a 70 anni di età. Specialisti in medicina di comunità e cure primarie adibiti all'erogazione di cure palliative. Sono alcuni degli emendamenti al Milleproroghe (dl 162/2019) approvati dalle Commissioni affari costituzionali e bilancio della Camera finalizzati a scongiurare la carenza di personale sanitario, problema a più riprese sottolineato da organizzazioni di categoria ed enti pubblici. Il testo, licenziato ieri sera dalle Commissioni (con qualche novità dell'ultimora come i 20 milioni all'anno fino al 2024 a Roma e i 10 milioni a Milano per la manutenzione di strade e scuole), sarà da lunedì in aula per il primo sì: va convertito dal Senato entro il 29 febbraio. Una delle modifiche approvate prevede dunque che i medici specializzandi potranno essere inquadrati a tempo determinato e con orario parziale già dal terzo anno di corso invece che dal primo. Nel caso in cui lo specializzando vinca il concorso, prevede la norma, viene collocato «in graduatoria separata». Prorogata al 31 dicembre 2022, inoltre, la possibilità per le Asl di assumere con contratti part-time a tempo determinato gli specializzandi inseriti delle graduatorie separate. Oltre ad agire sui giovani, il decreto prevede di combattere l'assenza di organico anche usufruendo dei medici più anziani. Infatti, i camici bianchi potranno rimanere in servizio anche superati i 40 anni di attività, ma entro i 70 di età. Gli emendamenti in commento provano quindi a risolvere una questione annosa, ovvero la carenza di personale medico. L'utilizzo di giovani specializzandi e di medici in pensione, tuttavia, non è una novità assoluta nel panorama italiano: infatti, alcune regioni hanno approvato norme simili nel corso del 2019 (dal Veneto alla Lombardia, dalla Sicilia all'Emilia-Romagna, si veda ItaliaOggi del 15 agosto scorso).

Michele Damiani – 14 febbraio 2020 – tratto da Italia Oggi

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