Isa 2019, risultati ancora da brivido. Alla prova dei fatti anche per quest'anno i punteggi sintetici di affidabilità fiscale continuano a manifestare anomalie e bassi punteggi, spesso del tutto non giustificabili. Nonostante le modifiche apportate ai criteri di calcolo e le semplificazioni introdotte nello strumento, i contribuenti lamentano ancora storture ed il ripetersi di molte situazioni di anomalia e criticità già lamentate nella prima stagione di applicazione del nuovo meccanismo di compliance fiscale che ha sostituito gli studi di settore.

Vanno in questa direzione molte segnalazioni giunte in redazione da parte di contribuenti e di professionisti. E se è pur vero che in questa tormentata e particolare stagione fiscale i punteggi Isa non sono la prima preoccupazione dei contribuenti, non si può non evidenziare come nessuna disposizione normativa, nemmeno quelle della fase emergenziale da Covid19, ha in qualche modo ridotto la portata e gli effetti di tali strumenti sul periodo d'imposta 2019. Anzi. Stando alla disposizione contenuta nel secondo comma dell'articolo 148 del dl rilancio (n.34 del 19 maggio 2020), i punteggi Isa 2019 avrebbero dovuto supplire proprio alle carenze dell'anno precedente, tanto che nella definizione delle strategie di controllo da effettuarsi per il periodo d'imposta 2018, sia l'Agenzia delle entrate che la guardia di finanza, prenderanno in considerazione le pagelle ottenute dai contribuenti nel 2019.

Ma torniamo alle segnalazioni pervenute alla redazione. Molte di queste riguardano modelli Isa evoluti con decorrenza proprio dal periodo d'imposta 2019.

È il caso di Massimo, un odontoiatra che esercita l'attività professionale in forma individuale avvalendosi di un unico dipendente part time. Lo scorso anno il suo punteggio Isa era stato bassissimo, di poco superiore ad uno. Quest'anno, nonostante l'evoluzione del modello che avrebbe dovuto interpretare meglio l'attività di questa particolare categoria professionale (Bk21u), i risultati non sono affatto migliori.

Il punteggio è ancora nettamente insufficiente nonostante un incremento del volume complessivo dei compensi di circa 15 mila euro rispetto all'anno 2018.

Analoghe problematiche anche per un'officina di riparazione auto. Lo scorso anno il nostro punteggio sintetico di affidabilità fiscale era stato penalizzato dall'entrata in campo di uno specifico indicatore di anomalia denominato: «numero dei ponti sollevatori per addetto», scrive il titolare della ditta artigiana. Quest'anno è la stessa cosa. Nonostante le rassicurazioni fornite, il software dell'Agenzia delle entrate continua ad utilizzare tale indicatore come una anomalia penalizzando il punteggio complessivo di affidabilità fiscale. Avere un ponte sollevatore in più non è sinonimo di evasione, scrive il lettore. Si tratta di uno strumento necessario per effettuare lavori su mezzi che hanno differenti tipologie di telaio e struttura.

Non va meglio nel settore delle imprese immobiliari. Anche se non ci sono più alcune delle anomalie che avevano caratterizzato la stagione 2018 - fra queste il peso delle voci di costo relative all'Imu e altre imposte gravanti sugli immobili - i risultati complessivi di affidabilità fiscale continuano ad essere, in linea generale, estremamente bassi.

Nulla è stato risolto invece per quanto riguarda l'apporto dei collaboratori delle imprese familiari e delle aziende coniugali. Anche in situazioni nelle quali il familiare fornisce apporti minimi all'attività del titolare, il software Isa legge tali partecipazioni come rilevanti aumentando la stima in termini di ricavi e compensi. Il risultato, quasi sempre, è un basso punteggio di affidabilità fiscale che penalizza oltremodo tali tipologie di gestione di numerose attività soprattutto del settore della ristorazione e del commercio al minuto.

In generale questa situazione non consente ai contribuenti di accedere al regime premiale 2020, nemmeno attraverso la media dei punteggi 2019-2018 così come previsto dal provvedimento direttoriale del 30 aprile scorso (n. prot. 183037/2020).

Alla luce delle considerazioni sopra esposte non resta che prendere atto che per il secondo anno consecutivo dalla loro entrata in vigore, gli indici sintetici di affidabilità fiscale continuano a essere un vero e proprio incubo per i contribuenti e i professionisti che li assistono.

Come lo scorso anno l'unica possibile mossa che i contribuenti possono compiere a fronte delle situazioni di anomalia come quelle sopra evidenziate, rimane la compilazione del quadro note aggiuntive nel quale indicare le possibili giustificazioni.

Andrea Bongi - 28 luglio 2020 – tratto da Italia Oggi

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