Il punto di minimo del ciclo manifatturiero italiano è stato toccato in aprile, quando produzione e fatturato hanno registrato una contrazione superiore al 40% nel confronto con i livelli di aprile 2019. Lo rende noto il comunicato di sintesi del Rapporto di analisi dei settori industriali riferito al mese di luglio 2020, presentato dal Gruppo Intesa Sanpaolo in collaborazione con Prometeia. Come si evince dal documento, in maggio sarebbe iniziata la fase di recupero per la produzione manifatturiera, il cui rimbalzo è vivace rispetto al dato di aprile (+54.4% la produzione, +47% il fatturato) ma ancora parziale rispetto ai livelli di maggio dello scorso anno: nel complesso dei primi cinque mesi del 2020, il calo ammonta al 21.6% per la produzione e al 19.3% per il giro d’affari. Nonostante la rimozione dei blocchi produttivi, la domanda resta ancora debole, in Italia e sui mercati internazionali. Anche i player dell’Eurozona presentano un ciclo manifatturiero deteriorato, in particolare Francia (-19.9% il calo tendenziale della produzione gennaio-maggio) e Spagna (-17.6%), che hanno adottato misure simili di lockdown per contrastare l’emergenza sanitaria. Meno intensa la caduta della produzione in Germania (-15.9%), dove l’escalation dei contagi e le misure di limitazione sono state più contenute. A livello settoriale, si conferma in crescita la Farmaceutica. In calo meno intenso rispetto alla media manifatturiera i settori legati ai consumi essenziali, quali Alimentare e bevande e Largo consumo, e quelli inseriti nelle filiere dei beni e servizi necessari per gestire il contesto emergenziale, ovvero Intermedi chimici, Altri Intermedi, Elettronica ed Elettrotecnica. Il blocco degli investimenti porta a contrazioni più consistenti per Meccanica, Autoveicoli e moto, Prodotti e materiali da costruzione e filiera dei metalli. Situazione critica anche nei settori produttori di beni di consumo durevoli e semidurevoli, quali Mobili, Sistema moda ed Elettrodomestici. Gli indicatori anticipatori mostrano deboli segnali di rafforzamento dell’attività manifatturiera, ad indicare una lenta ripresa, ancora condizionata dalla prudenza nelle decisioni di spesa di famiglie e imprese. Un’accelerazione al processo di recupero potrebbe giungere dal pacchetto di strumenti introdotto per contrastare la crisi economica. Alle iniziative nazionali si affiancano iniziative comunitarie senza precedenti storici, che rappresentano un’opportunità unica per il rilancio e la competitività del nostro sistema industriale lungo i filoni della digitalizzazione, dell’ambiente e dell’innovazione.

03 agosto 2020 – tratto da Italia Oggi

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