Dal mese di settembre si è verificata una ripresa dei contagi da Covid sul lavoro in Italia, che complessivamente hanno raggiunto quota 54mila casi. Lo riporta l'Inail nel nono report nazionale, elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell'istituto, pubblicato insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sui contagi nelle Regioni. A fine settembre risultavano 1.919 contagi in più sul lavoro e altri 16 morti, con cui il totale dei decessi è salito a 319.I decessi sono concentrati soprattutto tra gli uomini (84%) e nelle fasce 50-64 anni (69,9%) e over 64 anni (19,4%), con un'età media dei deceduti di 59 anni. In quasi nove casi su 10 (89,3%) si tratta di lavoratori italiani. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale denunciate, il rapporto tra i generi si inverte - circa sette contagiati su 10 (70,7%) sono donne - e l'età media scende a 47 anni. Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, rileva l'Inail, il settore della sanità e assistenza sociale - che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili - con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati precede l'amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità - Asl - e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l'8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione. L'analisi per mese di accadimento rileva che al picco dei contagi sul lavoro dei mesi di marzo e aprile è seguito un ridimensionamento a maggio e, soprattutto, nei mesi estivi di giugno-agosto, con un andamento al di sotto dei mille casi mensili, anche per effetto delle ferie di cui hanno goduto molte categorie di lavoratori. In settembre, però, dice ancora il rapporto, è emersa una recrudescenza dei casi denunciati, che hanno superato nuovamente quota mille, numero destinato ad aumentare ulteriormente nella prossima rilevazione, per effetto del consolidamento particolarmente influente sull'ultimo mese della serie.Con la ripresa delle attività, poi, è cresciuta l'incidenza di altre professioni sul totale delle infezioni da Covid-19 denunciate all'Inail. È il caso, per esempio, degli esercenti dei servizi di alloggio e ristorazione (passati dallo 0,6% del primo periodo al 3,5% di giugno-settembre), degli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (dallo 0,5% all'1,4%) o degli artigiani e operai specializzati (dallo 0,2% al 4,8%).

21 ottobre 2020 – tratto da Italia Oggi

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