Secondo il nuovo Dpcm, tra il 18 e 19 dicembre scatterà il divieto di spostamento tra le Regioni. I numeri dei contagi sono ancora troppo alti per concedere libertà di movimento

Il divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle in fascia gialla, scatterà una settimana prima del Natale. La norma entrerà in vigore il 18 o il 19 dicembre, la data di inizio sarà stabilita martedì durante il confronto con i governatori e inserita nel Dpcm in vigore dal 4 dicembre per il contenimento dei contagi da Covid 19. Sono i numeri ancora altissimi di nuovi positivi, ricoverati e vittime a far prevalere la linea del rigore. Sono le difficoltà in cui si trovano ancora molte strutture sanitarie ad aver convinto i ministri inizialmente favorevoli ad alcuni allentamenti a condividere le restrizioni. «Troppo alto — ammoniscono gli scienziati del Cts — è il rischio di far risalire la curva epidemiologica ora che le misure cominciano invece a dare risultati. I presidenti di Regione tenteranno ancora di evitare la nuova norma, ma la decisione sembra ormai presa per evitare «che possa ripetersi quanto accaduto durante l’estate con oltre 8 milioni di persone in movimento che nella settimana di ferragosto hanno provocato una seconda ondata tanto drammatica», come ripetono i ministri Boccia e Speranza. Il percorso è tracciato anche se alcuni dettagli devono ancora essere messi a punto.

Case di villeggiatura

Si potrà muoversi per raggiungere i parenti soltanto chi ha la residenza in quell’abitazione oppure rientra nel proprio domicilio. Si può andare nelle seconde case che si trovano in una Regione in fascia gialla soltanto se si è residenti. In fascia arancione è invece vietato perché non è consentito uscire dal proprio Comune. Chi ha intenzione di andare nella seconda casa in fascia gialla può farlo prima del blocco. Chi vuole trascorrere le festività in albergo può farlo se la struttura si trova nella stessa Regione anche nelle località dove gli impianti sciistici sono chiusi. Rimane da stabilire se concedere qualche deroga, ad esempio la possibilità di andare da un parente che vive da solo.

La quarantena

Chi torna dall’estero dovrà rimanere in quarantena. Una delle ipotesi prese in esame prevede di far scattare l’obbligo soltanto per chi rientra dagli Stati che lasciano aperti gli impianti sciistici. Dall’Unione europea è però arrivato l’invito a seguire regole condivise e quindi si sta cercando un accordo con Bruxelles per uniformare le regole deterrenti - come già avviene per l’obbligo di tampone - in modo da evitare che la norma possa essere interpretata come “atto ostile” nei confronti di alcuni Paesi.

Centri commerciali

L’apertura dei negozi sarà prorogata probabilmente fino alle 21. Sembra scontata la riapertura dei centri commerciali e dei grandi magazzini nel fine settimana «per favorire lo shopping», come ha promesso il presidente del consiglio Giuseppe Conte annunciando il nuovo provvedimento la scorsa settimana e invitando gli italiani «a trascorrere feste all’insegna della sobrietà».

Il coprifuoco

Non ci saranno deroghe il giorno di Natale e probabilmente neppure a Capodanno: il coprifuoco scatterà alle 22 e durerà fino alle 6.

I ristoranti

In fascia gialla i ristoranti rimangono chiusi dalle 18 mentre nelle Regioni in fascia arancione la sospensione delle attività dura l’intera giornata. Serrata anche il giorno di Natale e di Santo Stefano. Si valuta se estendere questo divieto di apertura anche il giorno di capodanno.

Posti a tavola

Nelle abitazioni private non possono essere imposti divieti. Il governo valuta se inserire una raccomandazione sulle persone da invitare a pranzo e a cena nei giorni delle feste.

M.Guerzoni/F.Sarzanini – 29 novembre 2020 – tratto da corriere.it

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