È in corso la “click week” delle famiglie lombarde per accedere al contributo una tantum, di minimo 500 euro, messo in campo dalla Regione per sostenere chi si trova in difficoltà. Prima sono partite le province di Lecco e Monza e Brianza, poi Bergamo, e dal 14 aprile si aprirà anche per le famiglie di Milano la settimana utile per accedere al bando regionale «Protezione famiglia». L’iniziativa del Pirellone intende aiutare i genitori con figli minori che hanno subìto una riduzione dell’attività lavorativa con l’arrivo della pandemia. Un bonus che si va a sommare ai tanti altri “sostegni” varati negli ultimi mesi dalle Regioni italiane a favore delle famiglie italiane.

Il bando lombardo: 500 euro alle famiglie in difficoltà

È partito in modo così scaglionato, in base alla provincia di residenza, il bando Protezione Famiglia di Regione Lombardia. Per non sovraccaricare il portale www.bandi.regione.lombardia.it, i destinatari di ogni provincia avranno sette giorni di tempo per caricare la proprie domanda online (tramite Spid, Cie oppure con la tessera CRS/CNS). Per le famiglie residenti a Milano e Lodi, ad esempio, la finestra di tempo disponibile sarà dalle ore 10.00 del 14 aprile e fino alle ore 12.00 del 21 aprile.

I destinatari devono essere residenti in Lombardia, essere genitori di almeno un minore a carico, avere un Isee inferiore a 30mila euro e aver avuto una riduzione dell’intensità lavorativa a partire dal 31 gennaio 2020 dovuta a:

- forme di sostengo al reddito (ammortizzatori sociali), attualmente in corso;

- condizione di disoccupazione, a cui è seguita presentazione di Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e Patto di servizio personalizzato

- essere titolare di una partita Iva attiva (libero professionista o ditta individuale), quale attività prevalente, e avere subito un calo difatturato/corrispettivi pari ad almeno 1/3 nel periodo 1° marzo - 31 ottobre 2020 rispetto al medesimo periodo del 2019 (oppure aver attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019).

ll contributo parte da 500 euro e viene aumentato in base al Fattore Famiglia, calcolato da regione in base al numero di figli, al periodo di residenza in Lombardia, alla presenza di disabili oppure di altri fattori. Ma c’è già chi lamenta la modalità scelta per accaparrarsi le risorse, fino a esaurimento dei fondi stanziati: «Sette giorni sono troppo poco tempo perché tutti abbiano la possibilità di venirne a conoscenza e di parteciparvi preparando anche l’Isee e le attestazioni della perdita economica, la documentazione necessaria per l'accesso al bando”, ha dichiarato il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni. Il bando vale 32,4 milioni di euro, stanziati dalla Regione, e ipotizzando un contributo limitato ai 500 euro minimi per tutti, le famiglie beneficiarie saranno circa 64 mila. «Il rischio è che troppe persone che ne hanno bisogno restino escluse», ha aggiunto Piloni.

In Campania si punta a sostenere i più fragili

La giunta regionale campana, in parallelo, con tre delibere del 23 marzo 2021, ha stabilito nuovi aiuti per le famiglie più fragili. Grazie allo stanziamento di nuovi fondi, è stato annunciato un bonus in arrivo per i caregiver, cioè per chi si prende cura a tempo pieno di uno o più familiari non autosufficienti, anziani, malati gravi e disabili. Verrà così istituito un apposito elenco regionale per identificare questi soggetti, prevedendo anche un apposito percorso formativo. Ed è stata poi rinnovata la possibilità di richiedere il voucher per avere trasporto pubblico gratuito del percorso casa – scuola, riservato agli studenti della Regione in età tra 11 e 26 anni.

Bonus baby sitter in Umbria: domande online

Dal 24 marzo scorso, poi, è possibile richiedere il bonus babysitter per i residenti in Umbria. Le domande potranno essere presentate online sulla piattaforma dei bandi istruzione della Regione. È necessario avere un Isee familiare inferiore a 50mila euro, entrambi i genitori devono essere impegnati in una attività lavorativa e i figli a carico devono avere al massimo 12 anni (limite che non si applica ai figli con disabilità grave accertata). Il contributo è di 400 euro in caso di un figlio; per ogni ulteriore figlio a carico la somma verrà incrementata di 100 euro fino ad un massimo di 800 euro, fermi restando i limiti di età. Il beneficio non è cumulabile con altri contributi percepiti a rimborso delle spese sostenute per lo stesso servizio nello stesso periodo, quindi non è cumulabile con il voucher babysitter dell’Inps di 100 euro a settimana, previsto per autonomi e operatori sanitari.

Le iniziative delle altre Regioni in attesa dell’assegno unico

Per fornire una risposta alle difficoltà crescenti delle famiglie, alle prese negli ultimi mesi tra smart working e didattica a distanza, sono diverse le regioni che hanno attivato misure di sostegno alla genitorialità. Il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ha potenziato la sua Carta famiglia. Bonus badanti e babysitter sono previsti dalla Regione Liguria per un importo mensile di 350 euro destinato ai genitori di figli fino a 14 anni (o 18 in caso di disabilità) con Isee fino a 35.000 euro. Nella Regione Lazio è stato approvato il piano per l'infanzia, adolescenza e famiglie che prevede voucher da 200 a 800 euro per l'iscrizione ai centri estivi o attività simili in base all’età dei figli.

Il quadro degli aiuti alle famiglie risulta così frammentato sul territorio e, in attesa che prenda vita la riforma dell’assegno unico e universale per i figli under 21, bisogna orientarsi tra le tante forme di sostegno anche a livello nazionale. I tempi sono stretti e l’avvio del nuovo assegno nazionale è stato annunciato per luglio, ma i decreti attuativi alla legge 46/2021 vanno ancora approvati e i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Tra questi, manca la copertura finanziaria per inserire la clausola di salvaguardia necessaria per tutelare le famiglie dal rischio di prendere meno rispetto ad oggi (le misure oggi in vigore infatti verranno cancellate in favore del nuovo assegno) e bisogna ancora definire, nel dettaglio, le modalità di interazione tra il nuovo assegno e il reddito di cittadinanza.

Michela Finizio – 13 aprile 2021 – tratto da sole24ore.com

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