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Dopo il nuovo slittamento al 31 maggio 2022 del termine per aggiornare gli statuti di Onlus, associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato, un gruppo di consulenti del non profit chiede chiarezza al Governo sull’attuazione della riforma, iniziata nel lontano 2016

Pubblicare la data del debutto del Registro unico del terzo settore. Chiarire perché, a quasi quattro anni dall’entrata in vigore del Codice del Terzo settore, il Governo italiano non abbia ancora inviato a Bruxelles la richiesta del via libera sui nuovi regimi fiscali agevolati per gli enti non profit. Esplicitare se siano previste o meno modifiche della stessa disciplina fiscale, a partire dall’articolo 79 del Codice sulla commercialità degli enti del Terzo settore.

Sono queste le tre richieste che un gruppo di undici professionisti specializzati nella consulenza alle organizzazioni non profit ha inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, mettendole nero su bianco in una lettera inviata il 7 giugno (il testo è in fondo a questo articolo).


Nuova proroga per gli statuti degli enti non profit

La richiesta di chiarimenti arriva dopo la quinta proroga, appena stabilita dal Dl 77/2021, per l’allineamento degli statuti di Onlus, associazioni di promozione sociale, e organizzazioni di volontariato, alle prescrizioni del Codice del Terzo settore, con le maggioranze proprie dell’assemblea ordinaria. Una scadenza che in base al Codice del Terzo settore, in vigore dal 3 agosto 2017, sarebbe dovuta cadere a febbraio 2019. Ma che una serie di proroghe ha continuamente rinviato negli ultimi anni, concedendo ora agli enti 12 mesi in più, fino al 31 maggio 2022. I professionisti chiedono dunque al Governo di sapere se questo nuovo slittamento prefiguri un allontanamento ulteriore nell’attuazione della riforma, iniziata ormai nel lontano 2016.

Registro unico del Terzo settore in attesa del debutto

Sono scaduti il 21 aprile, intanto, i sei mesi di tempo concessi dallo stesso Codice alle Regioni per mettere a punto la piattaforma informatica del nuovo Registro unico del Terzo settore (Runts), a partire dalla pubblicazione del decreto che ne ha dettato la disciplina (decreto del ministero del Lavoro del 15 settembre 2020). Ma ancora, della data di debutto del nuovo Registro - che deve essere fissata dal ministero del Lavoro - non c’è traccia.

Una riforma attesa da 359mila organizzazioni

La riscrittura delle regole per gli enti del Terzo settore, con l'obiettivo di semplificare una miriade di registri nazionali e locali e una serie di regimi fiscali diversi stratificati negli anni, è partita con la legge 106/2016 ed è andata avanti con l'emanazione nel 2017 del Codice unico del Terzo settore e dei decreti di revisione dell'impresa sociale e del cinque per mille dell'Irpef. Ad attendere il completamento della riforma sono 359.574 istituzioni non profit, per la maggior parte associazioni, che impiegano oltre cinque milioni di volontari e 853.476 dipendenti, con un valore economico stimato in circa 80 miliardi di euro, pari al 5% del Pil.

Valentina Melis - 8 giugno 2021 – tratto da sole24ore.com

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