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Corsa contro il tempo per la riscrittura del calendario fiscale. Verso un rinvio per le scadenze del 30 giugno e spunta un obbligo meno stringente per la chiusura delle dichiarazioni dei redditi legati alle domande dei Sostegni 2. Il tutto è negli emendamenti presentati in commissione bilancio al decreto Sostegni 2 (dl 73/21), ma il ministero dell'economia e palazzo Chigi dovrebbe giocare di anticipo e intervenire soprattutto per le scadenze degli acconti al 30 giugno con un decreto della presidenza del consiglio.

Intanto il paradosso del ritardo delle decisioni è che i contribuenti si troverebbero a versare tasse dopo aver ricevuto gli indennizzi con i Sostegni. Una partita di giro fiscale paradossale. È inutile far versare le tasse in un momento particolare come questo», ragiona Massimo Bitonci, relatore della legge di conversione del decreto Sostegni 2 in commissione bilancio, «lo spostamento al 30 settembre potrebbe consentire al ministero dell'economia di far chiudere la partita dei pagamenti di imposte entro l'anno, usufruendo anche fino a dicembre dei versamenti con maggiorazione. Le imprese oggi hanno un problema di liquidità e la proroga va fatta proprio per questo. È un aiuto che va dato alle aziende che in questo momento di ripresa potrebbero anche dimostrare di effettuare un rimbalzo oltre le attese e versare più avanti il dovuto» conclude Bitonci.

Tornando allo stretto calendario fiscale il relatore del dl Sostegni 2 guarda all'imminente scadenza del 16 giugno quella dell'Imu. Se non dovesse intervenire il governo con un decreto di proroga, la sede per ipotizzare una correzione con indennizzo può essere quella del decreto Sostegni 2.

Il tema è emerso ieri al convegno di Confedilizia sulla riforma fiscale. La strada da percorrere, nel caso il governo non decida su una proroga in extremis della scadenza dei versamenti del 16 giugno per l'Imu, sarà quella di presentare un emendamento che vede d'accordo i relatori al decreto Sostegni per prevedere un sostegno ai proprietari che non hanno più ricevuto canoni di locazioni e che hanno il blocco sfratti da 500 giorni.

Venendo al capitolo delle dichiarazioni dei redditi, si dovrà decidere sul far slittare in avanti la scadenza del 30 giugno. Un rinvio che potrebbe essere determinato con un dpcm spostando a luglio la scadenza o, come già stato fatto nel 2019, direttamente al 30 settembre per i soggetti Isa.

Altra data che può dare problemi ai contribuenti è quella del 10 settembre, termine entro il quale chi richiede i Sostegni 2 legati al dato dell'utile (un super conguaglio di indennizzi) dovrà presentare la dichiarazione dei redditi con quella informazione legata per l'istanza.

L'idea che sarà formalizzata in un emendamento è quella di inserire al 10 settembre solo il dato necessario ai fini della richiesta degli indennizzi e lasciare il termine per la presentazione della dichiarazione al 30 novembre.

Infine, sul capitolo riscossione, nel decreto Sostegni 2 si potrà intervenire per portare avanti un prolungamento dello stop della riscossione. L'idea è quella di continuare la sospensione degli invii fino a settembre. Anche se la Lega ha presentato un emendamento che mantiene il blocco dell'attività fino al 31 dicembre per poi far ripartire la macchina con una dilazione delle notifiche su tre anni.

Altro tema oggetto di analisi per eventuali rinvii è quello della rottamazione, ad agosto scadranno le rate dei piani su 5 e 16 tranche anche in questo caso la modifica che è stata proposta è quella di uno stop fino a fine anno per poi ripartire con le dilazioni.

Oggi sul decreto Sostegni 2 ci sarà un incontro per decidere il numero degli emendamenti segnalati e programmare i lavori.

Cristina Bartelli - 15 giugno 2021 – tratto da Italia Oggi

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