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Il 35% degli occupati spariti nel 2020 è straniero (160 mila unità su 450 mila totali). In aggiunta, è cresciuto anche il tasso di inattività tra i lavoratori non italiani; del 15,1% per gli extra Ue e del 18,7% per i comunitari. E' quanto emerge dal rapporto «gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia», edizione 2021, pubblicato ieri sul sito del Ministero del lavoro guidato da Andrea Orlando. Il report analizza le condizioni dei lavoratori stranieri e gli effetti sugli stessi del Covid. «Il calo dell'occupazione, il parallelo travaso nell'inattività e l'allargamento della povertà legati alla pandemia colpiscono in modo sproporzionato i lavoratori migranti in Italia», sono le parole con cui si apre il rapporto.

Per prima cosa, viene ricordato come gli occupati stranieri in Italia siano 2,3 milioni, circa il 10% del totale, «ma il 35% degli occupati spariti nel 2020 (160 mila su 450 mila) è straniero. Gli occupati italiani sono calati dell'1,4%, gli extra Ue del 6%, i comunitari del 7,1%». Parallelamente, gli inattivi italiani sono aumentati del 3,1%, gli extra Ue del 15,1%, i comunitari del 18,7%. «Le donne straniere», si legge ancora nel documento, «sono sempre più penalizzate (-10% di occupate extraUe nel 2020, contro il -3,4% di occupati extra Ue e -1,6% di occupate italiane) e notevoli differenze si registrano anche tra settori e comunità diverse».

Complessivamente il numero degli occupati è diminuito di 456.105 unità: di questi poco meno di 300 mila sono cittadini italiani, poco meno di 60 mila comunitari e poco più di 100 mila extracomunitari. Il numero dei lavoratori nativi, in termini percentuali, si è ridotto dell'1,4%, il numero degli occupati Ue del 7,1% e il numero degli extra Ue del 6,0%. I principali indicatori del mercato del lavoro segnalano il peggioramento della condizione occupazionale. Nel 2020 il tasso di occupazione degli italiani è in calo di 0,6 punti, mentre nel caso dei cittadini comunitari ed extracomunitari l'indicatore fa registrare una riduzione più consistente e pari, rispettivamente, a -4,0 punti e -3,5 punti. In diminuzione anche il tasso di disoccupazione. Tra il 2019 e il 2020, il tasso dei senza lavoro comunitari si contrae di 0,9 punti (14,0% vs 13,1%) e quello degli extracomunitari di 0,8 punti (13,8% vs. 13,0%).

Infine, circa un quarto degli stranieri che ha perso il lavoro si concentra in alberghi e ristoranti (25,2% degli Ue e 21,5% degli extra Ue) e un altro quarto circa in Altri servizi collettivi e personali (27,6% degli Ue e 25,2% degli extra Ue).

Michele Damiani - 27 luglio 2021 – tratto da Italia Oggi

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