Il governo renderà più facili le assunzioni degli enti locali per il Pnrr. E si prepara a un cambio di prospettiva sulle facoltà assunzionali, in modo che siano legate anche alla spesa per il personale qualificato necessario a soddisfare i trend che si stanno incrementando (investimenti del Pnrr, servizi alla persona). Insomma, ferma restando la sostenibilità finanziaria delle assunzioni, il focus dei prossimi anni per gli enti locali dovrà essere assumere il personale giusto per le funzioni incrementali e per ricoprire le figure legate alla curva degli investimenti, a fronte di un minor fabbisogno di dipendenti per le funzioni digitalizzate (si pensi per l'esempio all'anagrafe). L'intervento arriverà con un emendamento al decreto legge sul Pnrr o alla legge di bilancio. Ad annunciarlo in audizione sul dl 152/2021 all'esame della Camera è stato il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha anche anticipato un intervento sul tema delle compatibilità, per i professionisti assunti a tempo determinato nella p.a., tra lavoro pubblico e permanenza nell'albo. Il decreto legge 152 già consente ai professionisti assunti dalla p.a. per realizzare il Pnrr di restare iscritti all'albo o all'ordine professionale di appartenenza. Ma il governo è al lavoro, ha spiegato Brunetta, per venire incontro alle esigenze di alcune associazioni di professionisti (in particolare l'ordine degli avvocati e Inarcassa) che hanno chiesto apposite sezioni negli albi destinate all'iscrizione dei professionisti “dormienti” ovvero che, pur svolgendo un incarico congruente a quello professionale, lo svolgono a favore della p.a. ed in regime di esclusività.

I professionisti assunti a termine negli enti pubblici potranno optare tra il regime previdenziale di provenienza e quello correlato all'assunzione a tempo determinato presso la p.a.. E non vi sarà per i professionisti alcun onere per ricongiungere i diversi periodi contributivi onde evitare che ciò possa rappresentare un ostacolo alla partecipazione dei professionisti e degli esperti nei progetti del Pnrr.

Tornando al tema delle difficoltà assunzioni dei comuni, che è stato al centro dell'assemblea Anci svoltasi a Parma la scorsa settimana, Brunetta, pur riconoscendo che il turnover «da tempo è stato formalmente superato» attraverso la definizione di una disciplina ancorata al rispetto di parametri finanziari, ha ammesso tuttavia che tale procedura blocca di fatto il rinnovo del personale, «ancorando le capacità assunzionali al rapporto tra spesa corrente ed entrate correnti indistintamente». Per questo il governo, ha anticipato Brunetta, ritiene che «occorra rivedere con urgenza, in un'ottica di sistema, i meccanismi di controllo della spesa che, a volte, impediscono anche agli enti più virtuosi di assumere e di potenziare, quindi, i propri livelli di efficienza». Di qui la decisione di palazzo Vidoni di avviare un'interlocuzione con il Mef e i rappresentanti degli enti locali, per individuare, «in questo veicolo normativo o nella legge di bilancio, uno specifico intervento legislativo che consenta di superare l'empasse».

Brunetta ha dato tracciato la linea sulle possibili modifiche ai regimi assunzionali. «C'è un problema di grana fine», ha detto il ministro. «Anche stante il processo di digitalizzazione in atto, i comuni hanno carenze specifiche di personale per gli investimenti. Manifestano, cioè, esigenze di personale qualificato in virtù dell'aumento degli investimenti fissi lordi fino a 15 miliardi annui, anche grazie al Pnrr. Di fatto, un minor fabbisogno di personale per le funzioni che saranno digitalizzate e un maggior fabbisogno delle figure legate alla curva degli investimenti». «Il ragionamento che stiamo facendo», ha chiarito Brunetta, «è correlare i fabbisogni assunzionali agli obiettivi che hanno trend incrementali, rendendo le regole non ottuse e piatte, ma intelligenti, in funzione dei bisogni dei comuni in questo particolare periodo storico».

Il tutto ovviamente non potrà prescindere dalla sostenibilità finanziaria delle assunzioni. Chi si candida ad assumere per realizzare gli investimenti del Pnrr o per gestire ex post le opere realizzate grazie al Piano, dovrà avere i conti in ordine per farlo, secondo le regole che saranno scritte congiuntamente dalla Funzione pubblica e dal Mef. Il meccanismo, fanno sapere fonti della Funzione pubblica, sarebbe quello di una «sostenibilità intelligente» finalizzata a rispondere al grido di dolore dei sindaci e basata sulla qualità del personale da assumere in funzione dei bisogni emergenti, in primis quelli derivanti dall'aumento degli investimenti.

Le parole di Brunetta sono state accolte con favore dall'Anci che, come detto, più volte ha sollecitato un cambio di passo sulle assunzioni. «Brunetta ha accolto il grido di dolore dei sindaci», ha commentato Roberto Pella, vicepresidente vicario dell'Anci, capogruppo di Forza Italia in commissione bilancio e relatore del dl 152. «Occorre semplificare le procedure assunzionali per le pubbliche amministrazioni nell'ottica del Pnrr, ma soprattutto allargare la possibilità di avere personale adeguato per poter procedere non solo su quello che è l'avanzamento dei progetti legati al Titolo II del bilancio dei comuni, ma anche, come ha giustamente evidenziato il ministro, sull'avanzamento dei progetti legati al Titolo I, vale a dire agli investimenti legati alla salute, alle scuole e alla persona».

Francesco Cerisano - 17 ottobre 2021 – tratto da Italia Oggi

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