Quota minima a un richiedente su quattro. È questo il tasso di domande inviate finora a Inps per l’assegno unico e universale da soggetti che non hanno presentato l’Isee. In pratica il 23% dei richiedenti, come previsto dalla normativa, ha diritto alla sola quota minima dell’assegno unico, pari a 50 euro per figlio minore a carico, la stessa che viene riconosciuta ai nuclei con Isee superiore a 40mila euro. Per il resto, il 29% delle domande arriva da nuclei con Isee inferiore a 10mila euro, il 26% tra 10 e 20mila, il 13% tra 20 e 30mila.

Oltre 5 milioni di domande a fine maggio

A comunicare la distribuzione per fascia di Isee delle famiglie che hanno richiesto l’assegno unico e universale per i figli è il bilancio mensile di Inps: finora (dal 1° gennaio al 31 maggio) sono 8.091.275 i figli per i quali è stato richiesta la nuova misura, corrispondenti a 5.049.157 domande inoltrate.

Una platea che si avvicina sempre di più a quella stimata inizialmente di 7,2 milioni di nuclei familiari coinvolti dal riordino delle misure per la famiglia. L’assegno unico, infatti, ha preso il posto delle precedenti detrazioni fiscali per i figli a carico minori di 21 anni, dell’assegno al nucleo familiare per i figli minori e degli altri bonus alla genitorialità, tra cui il bonus bebé e il premio alla nascita.

Ai richiedenti poi si sommano i nuclei familiari con figli percettori di reddito di cittadinanza: sono 322.414 quelli che a maggio hanno ricevuto la prima mensilità di assegno unico direttamente (questi soggetti infatti non devono presentare istanza) dall’istituto, relativa al mese di marzo.

Spesi più di 3 miliardi per 21mila assegni erogati

Da marzo ad oggi gli assegni pagati dall’Istituto sono stati 21.181.727: tante sono le mensilità erogate ai beneficiari la cui istruttoria è stata accettata dopo le verifiche automatizzate effettuate da Inps.

L’iter di approvazione, infatti, è stato completamente informatizzato, attraverso l’incrocio dei dati già nelle mani di 12 banche dati di diverse pubbliche amministrazioni. A restare in sospeso sono solo un 3% delle domande, ancora in istruttoria: rimangono “in evidenza” ai richiedenti o alle sedi territoriali Inps per l’allegazione o la verifica di documentazione che non è già in possesso dell’istituto o degli enti collegati.

Nel frattempo, anche per buona parte delle domande pervenute a maggio Inps ha già provveduto al pagamento dell’assegno, comprensivo dei ratei di marzo e aprile, in anticipo rispetto alle scadenze previste. Finora, in tre mesi, sono stati erogati assegni per un importo complessivo di 3.063.610.071 di euro.

Metà delle domande con un figlio unico

La media di figli per domanda presentata è di 1,6. Il 49,5% delle domande è stato presentato da nuclei familiari in cui è presente un unico figlio. Il 41% da nuclei con 2 figli. L’8% da nuclei con 3 figli. Circa 13mila e 500 domande sono pervenute da nuclei familiari con 5 o più figli. Il 6% delle domande proviene da nuclei familiari che hanno almeno un disabile tra i figli beneficiari. Circa lo 0,8 % delle domande è ancora in lavorazione per ulteriori adempimenti istruttori sulla titolarità dei conti correnti dichiarati in domanda.

Michela Finizio - 31 maggio 2022 – tratto da sole24ore.com

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