1 - Il 30 giugno scattano le sanzioni sul Pos: cosa significa?

Esercenti e professionisti potranno essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito (tipo Bancomat), di credito o prepagata.

2 - A quanto ammontano le sanzioni?

Per ogni transazione via Pos rifiutata (di qualsiasi importo) la sanzione è pari a 30 euro, più il 4% del valore della transazione stessa.

3 - Si può pagare in forma ridotta?

No, è escluso il pagamento ridotto, previsto di solito quando si salda entro 60 giorni dalla contestazione immediata o dalla notifica della violazione.

4 - Sono previste eccezioni?

La sanzione non si applica «nei casi di oggettiva impossibilità tecnica» a ricevere pagamenti con carta via Pos. Sarà importante chiarire bene di quali ipotesi si tratta: ad esempio, effettivi problemi di connettività temporanea o malfunzionamenti tecnici dell’apparecchio.

5 - L’obbligo di avere il Pos non era già in vigore?

Sì, per chi svolge «l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali» l’obbligo di accettare pagamenti con carte esiste dal 30 giugno 2014 (articolo 15, comma 4, Dl 179/2012). Ma non sono mai state previste sanzioni (introdotte al comma 4-bis).

6 - Chi e come accerterà le violazioni?

L’accertamento sarà a cura degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria, nonché degli «organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni». In realtà, però, le sanzioni saranno difficilmente applicabili: presuppongono che il cliente denunci e quindi perda tempo e risorse.

7 - L’obbligo e le sanzioni riguardano solo le carte?

Sì, la norma è datata 2012 e in origine parlava solo di carte di debito. La legge di Stabilità 2016 ha poi inserito il riferimento anche alle carte di credito. E ora con la conversione del Dl 36/22 (decreto Pnrr 2) vengono aggiunte le carte prepagate. Non sono presi in esame gli altri strumenti di pagamento digitali (come le app), né il fatto che, ad esempio, negli studi professionali il pagamento tracciato da parte dei clienti avviene tramite bonifico. Eppure lo stesso Dl 179/12 prevede (art.15, comma 5) che il Mise e il Mef possano estendere gli obblighi «a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologiemobili».

Dario Aquaro - 27 giugno 2022 – tratto da sole24ore.com

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