Un pieno di tutele per lo spettacolo. In particolare, per i lavoratori, con il riconoscimento del carattere «strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative». È quanto prevede la legge delega di riforma dello spettacolo, approvata ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati. Il testo va così ad aggiungersi alle già molte deleghe che il governo dovrà esercitare nei prossimi mesi. «La fiducia accordata dalle Camere impegna ora il Governo a operare celermente nell'esercitare la delega», le parole del ministro della cultura Dario Franceschini.

La riforma degli ammortizzatori sociali. Nuove tutele, quindi, incentrate su una prestazione lavorativa «strutturalmente discontinua», come definita dalla stessa delega. Questa discontinuità è alla base della nuova indennità «strutturale e permanente», che dovrà essere introdotta attraverso il decreto legislativo di riordino degli ammortizzatori sociali del settore. Il decreto dovrà definire, tra le altre cose, i requisiti di accesso agli strumenti di sostegno, i criteri di calcolo dell'indennità e misure per favorire percorsi di formazione. Inoltre, il provvedimento dovrà determinare gli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro e individuare un contributo di solidarietà a carico dei lavoratori che percepiscono compensi e retribuzioni sopra al massimale.

L'equo compenso. Un altro decreto attuativo dovrà definire le regole per l'equo compenso dei lavoratori autonomi dello spettacolo. Il decreto, secondo quanto si legge nella delega, dovrà determinare i parametri retributivi e comporterà l'obbligo per le amministrazioni pubbliche di retribuire ogni prestazione di lavoro autonomo nel settore derivante da bandi o procedure selettive.

I contratti di lavoro. Per quanto riguarda il decreto sui contratti di lavoro, il primo criterio è quello del carattere strumentalmente discontinuo della prestazione. Sulla base di questo, vengono indicate tre aree di intervento: una per il riconoscimento di un'indennità giornaliera in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la disponibilità su chiamata; un'altra che definisca specifiche tutele normative ed economiche per i contratti di lavoro intermittente e le prestazioni occasionali e un'ultima per l'introduzione di specifiche tutele per l'attività preparatoria e strumentale dell'esibizione artistica.

Le altre misure. Oltre alle tutele per i lavoratori del settore, la delega presenta poi una serie di ulteriori novità. Tra queste quella prevista nell'articolo 3, ovvero l'istituzione di un registro nazionale dei professionisti operanti nel comparto. Entro 120 giorni dovrà essere emanato un decreto dal Ministero della cultura, che sarà anche il gestore del registro. L'iscrizione, comunque, non costituirà condizione per l'esercizio delle attività professionali. Viene poi regolata la figura dell'agente per lo spettacolo dal vivo, la cui attività si basa su contratti scritti di procura. Sarà poi istituito un osservatorio dello spettacolo, un nuovo Sistema nazionale a rete degli osservatori dello spettacolo e un tavolo permanente dedicato alle problematiche del settore. Infine, novità anche sul versante Inps, che dovrà attivare sul proprio portale «specifici servizi di informazione e comunicazione in favore degli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, al fine di agevolare l'accesso alle prestazioni e ai servizi telematici, inclusa la consultazione dell'estratto conto contributivo, anche con riferimento alle attività svolte all'estero».

Michele Damiani - 14 luglio 2022 – tratto da Italia Oggi

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