Assegno unico più ricco a febbraio per effetto dei nuovi importi, adeguati per legge all’indice di inflazione dello scorso anno. L’Inps sta aggiornando i calcoli per poter iniziare, tra qualche giorno, a erogare le quote di febbraio rivalutate. Questi aumenti previsti dal 2023 dal decreto legislativo istitutivo della misura universale (Dlgs 230/2021) saranno riconosciuti a partire dalla mensilità in corso, nella quale verrà corrisposto anche l’arretrato di gennaio, così come gli incrementi introdotti con le novità approvate con la legge di Bilancio 2023.

I nuovi importi rivalutati

Le tabelle ufficiali con gli importi aggiornati non sono ancora state diffuse, ma basta fare un esempio per capire l’impatto di questo adeguamento nelle tasche delle famiglie con figli: l’indicizzazione si applicherà sia sugli importi che sulle soglie Isee. Ad esempio, la soglia minima per un figlio minore che oggi spetta oltre i 40mila euro di Isee (oppure in assenza di Isee) potrebbe arrivare a 54,05 euro con un adeguamento dell’8,1%, cioè pari alla variazione media annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) di Istat. Inoltre si ridurrà la platea dei beneficiari della quota minima, visto che l’importo base scatterà oltre 43.240 euro di Isee e non più oltre i 40mila.

Il combinato disposto dell’innalzamento delle soglie Isee e degli importi spettanti determinerà un assegno universale più ricco per una platea più ampia di beneficiari in tutte le fasce. Ad esempio, se finora a beneficiare dell’importo massimo per ciascun figlio minore (pari a 175 euro sotto i 15mila euro di Isee) sono stati ogni mesi quasi 3,98 milioni di figli, pari al 46% dei beneficiari, d’ora in poi la platea dei percettori della quota massima potrebbe aumentare: la soglia Isee più bassa salirà a 16.215 euro, includendo un numero maggiore di beneficiari, per i quali l’importo salirà a 189,18 euro, sempre ipotizzando un tasso di rivalutazione dell’8,1 per cento. In pratica metà dei beneficiari dell’assegno unico sfioreranno la quota dei 190 euro.

La corsa al rinnovo dell’Isee

Nel frattempo scade il prossimo 28 febbraio la corsa al rinnovo dell’Isee per le famiglie beneficiarie dell’assegno unico: ci sono ancora due settimane per inviare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) all’Inps e ottenere l’aggiornamento dell’indicatore, altrimenti a partire dalla mensilità di marzo verrà erogata solamente la quota minima di 50 euro per ciascun figlio. A quel punto solo chi aggiornerà l’Isee entro il 30 giugno potrà ottenere gli importi arretrati ricalcolati in base al parametro dal mese di marzo: chi lo farà dopo, li riceverà modulati in base all'indicatore solo dal momento di presentazione della Dsu.

Resta comunque fin troppo elevata la quota di beneficiari a cui l'assegno unico viene riconosciuto in assenza di un Isee in corso di validità del nucleo familiare di appartenenza (in tutto 1.567.607, in base ai dati Inps a fine novembre 2022), pari al 18,6% del totale.

Il Governo punta alla revisione dell’Isee

Intanto, mentre il Governo ha annunciato l’imminente presentazione a metà marzo, del nuovo testo di riforma fiscale, sembrano in salita le volontà di introdurre un quoziente familiare nel sistema impositivo, a fronte di un meccanismo contributivo su base individuale fortemente tutelato dalla Costituzione. Ma si fanno sempre più insistenti le voci circa la volontà di rivedere l’Isee come criterio per la modulazione dell’assegno unico universale.

Nel corso di un convegno organizzato dal Forum nazionale delle famiglie a Roma, mercoledì scorso, Andrea De Bertoldi, onorevole di Fratelli d’Italia ha detto che «il tema della tutela della famiglia anche in ottica fiscale è un presupposto fondamentale. Ma come politico non mi innamoro mai di una formula, l’importante è il traguardo. Che sia attraverso l'assegno unico, il quoziente familiare o altro, l'importante è che siamo concordi e coerenti sul traguardo e in politica questo non è così scontato».

Nell’ambito dello stesso incontro, l’ex ministra per la Famiglia Elena Bonetti di Italia Viva ha confermato l’introduzione nel Milleproroghe di un emendamento che allunga la vita del Family act, in particolare dei capitoli in scadenza a fine maggio 2023: «Abbiamo chiesto - ha detto - che venga prorogata l’attuazione dei capitoli dedicati alla dote scuola e ad altre misure per le famiglie, oggi cruciali per rilanciare il trend demografico nel nostro Paese».

Michela Finizio - 11 febbraio 2023 – tratto da sole24ore.com

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