Arrivano le prime indicazioni Inps sulle principali novità apportate alla disciplina dalla legge di Bilancio 2023

Dopo le modifiche normative contenute nella legge 197/2022 (Bilancio 2023) arrivano le prime indicazioni Inps sulle principali novità apportate alla disciplina dell’assegno unico universale. Un provvedimento di prassi, quello costituito dalla circolare 41/2023, pubblicata ieri, particolarmente importante per tutte le famiglie Italiane, costituendo oggi l’assegno unico la principale misura di sostegno dei nuclei familiari con figli a carico. In uno dei due allegati al documento è contenuta anche un’ampia tabella contenente i nuovi valori e le soglie d’importo dell’assegno previsti per il 2023, aumentati alla luce dell’inflazione.

Assegno più cospicuo

In base a quanto stabilito dalla legge di Bilancio, l’Inps ricorda che in determinati casi verrà versato un assegno più cospicuo, con efficacia retroattiva dal gennaio scorso. La circolare spiega che è previsto un incremento del 50% dell’assegno per i figli a carico minori di un anno; lo stesso incremento riguarderà anche i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, a condizione che nel 2023 abbiano un Isee non superiore alla soglia di 43.240 euro. Viene aumentata del 50% anche la maggiorazione forfettaria per le famiglie con almeno quattro figli (da 100 a 150 euro). Per i nuclei familiari con figli disabili, invece, sono state stabilizzate le misure di sostegno già disposte dal Dlgs 230/2021, che avrebbero dovuto scadere nel 2022: dunque le maggiorazioni in funzione del grado di disabilità per i figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età sono oggi stabilmente equiparate a quelle dei figli disabili minorenni. Sempre per queste famiglie è stata prorogata fino al 2024 la maggiorazione transitoria di 120 euro. A quest’ultimo riguardo, la circolare precisa che, altrimenti, questa maggiorazione sarebbe stata ridotta a due terzi nel 2023 e a un terzo nel 2024.

L’aggiornamento dell’Isee

Il documento si sofferma anche sull’Isee, “unità di misura” della ricchezza della famiglia. A riguardo si precisa che il rapporto tra Isee e assegno unico varia annualmente in base alle variazioni dell’indice sul costo della vita. In questo contesto, per il 2023 la “soglia critica” dell’Isee, superata la quale si ottiene l’assegno in misura minima, è aumentata in particolare da 40mila a 43.240 euro. Sempre in tema di Isee, la circolare evidenzia anche alcuni aspetti procedurali, evidenziando che chi ha già presentato validamente la domanda per l’assegno entro il 28 febbraio 2023 non dovrà presentarne una nuova per fruire del beneficio per tutto il 2023. Questa semplificazione non riguarda, però, la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), che dovrà invece essere presentata nel rispetto della scadenza annuale per usufruire dell’importo completo.
I nuclei che non hanno presentato la Dsu nei primi due mesi del 2023 vedranno l’assegno di gennaio e febbraio 2023 calcolato sulla base dell’Isee di dicembre dell’anno precedente. Per le rate da marzo in poi, invece, si fa riferimento all’Isee 2023. In assenza, l’assegno sarà invece calcolato nella misura minima, fermo restando che se l’Isee verrà presentato entro il 30 giugno 2023, l’Inps opererà l’eventuale conguaglio d’ufficio sui mesi precedenti.
Da ultimo, su conforme parere del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, la circolare precisa che l’assegno unico sarà erogato anche ai titolari di permessi di soggiorno per protezione temporanea rilasciato alle persone provenienti dall’Ucraina a causa degli eventi bellici in corso.

A.Sbardella/G.Sepio - 8 aprile 2023 – tratto da sole24ore.com

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