Un taglio del cuneo fiscale che oscilla fra 50 e 100 euro al mese. Sono queste le maggiori somme che i lavoratori dipendenti percepiranno nelle loro buste paga per effetto del decreto Calderone licenziato il 1° maggio scorso. Questo ciò che emerge dai conteggi sviluppati dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro in merito alle disposizioni contenute nell'art. 39 del dl 4/05/2023 n. 48, pubblicato nella G.U. dello stesso giorno.

Preliminarmente, si evidenzia che nel provvedimento si stabilisce che “per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l'esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall'articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”; la tredicesima, infatti, resta esclusa dagli aumenti dovuti al taglio del cuneo.

Secondo i conteggi predisposti dall'ente indicato, quindi, un dipendente con una busta paga di 1.200 euro al mese beneficerà di una riduzione netta del cuneo fiscale di 48 euro al mese mentre nel caso di retribuzione mensile di 2.500 euro, la sforbiciata al cuneo fiscale varata dall'esecutivo il 1° maggio scorso sarà pari a 100 euro; cifra, quest'ultima, che rappresenta l'importo massimo della diminuzione del cuneo fiscale decisa dall'esecutivo targato Giorgia Meloni.

A.Bongi/F.G. Poggiani - 09 maggio 2023 – tratto da Italia Oggi

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