Comuni a caccia di irregolarità edilizie e finte residenze, ma i risultati rimangono limitati. Nel 2023 gli accertamenti fiscali seguiti alle segnalazioni degli enti locali sono stati 480, con maggiori entrate accertate pari a poco più di 15 milioni di euro, ma usando le parole utilizzate dalla Corte dei Conti nella relazione al Rendiconto dello stato 2023 “risulta del tutto marginale l’apporto all’azione di controllo fiscale recato dai comuni di gran parte delle regioni”. I comuni che hanno dato luogo al maggior numero di accertamenti sono quelli della Lombardia con un totale di 162 controlli, della Liguria (105) e dell’Emilia-Romagna (85).
I dati pubblicati nel rapporto di verifica 2023 (ultimo disponibile) dell’Agenzia delle entrate evidenziano un aumento delle segnalazioni che dal 2022 al 2023 sono passate da 2.734 a 3.760. Ma a fronte di una maggiore attività da parte degli enti locali il numero degli accertamenti attivati è lievemente diminuito facendo registrare 12 controlli in meno (492 nel 2022 e 480 nel 2023). Nonostante ciò, a quanto risulta dal report dell’Agenzia delle entrate gli i controlli sono stati più proficui; infatti, l’ammontare delle imposte è salito di circa un milione di euro raggiungendo nel 2023 i 15 mln.

Gli ambiti di segnalazione

Nel 2023 le segnalazioni si sono concentrate nell’ambito delle proprietà edilizie e patrimonio immobiliare. Infatti, sulle oltre 3.700 avvisi quasi la metà, oltre 1.700, sono stati indirizzati a controlli sul settore della costruzione e del mattone. Seguono gli 845 alert provenienti dall’ambito “Urbanistico e territorio”, pari al 22,5% del totale, gli 803 provenienti dall’ambito “Beni indicanti capacità contributiva” (21,4%), le 363 segnalazioni provenienti dall’ambito “Commercio e professioni”, pari al 9,7% ed infine le 31 segnalazioni provenienti dall’ambito “Residenze fiscali all'estero”, pari all’0,8%.

I risultati degli accertamenti

Come sottolineato dalla Corte dei conti i risultati sono stati irrisori, andando comunque ad analizzare i dati riportati dall’Agenzia delle entrate si nota come le maggiori entrate arrivino dall’ambito del commercio e professioni (6,1 mln). Mentre per quanto riguarda le segnalazioni nel settore edile le verifiche sono diminuite portando a maggiori incassi da parte dello Stato pari a 1,5 milioni di euro.
Gli enti locali hanno anche iniziato a concentrare l’attenzione sulle finte residenze all’estero invertendo la rotta del 2022 anno nel quale, secondo quando riportano le Entrate nel report dell’anno scorso, le maggiori entrate accertate erano state pari allo zero. Un risultato positivo quindi che ha permesso di incassare un milione e due cento mila euro.

Accertamenti realizzati con la collaborazione dei comuni

Per quanto riguarda l’attività di controllo dei tributi erariali da parte dei comuni, la Corte dei conti ha segnalato, come tutti gli anni, sia il numero di accertamenti, sia gli Enti locali che hanno raggiunto i migliori risultati.

La Corte conferma i 480 accertamenti portati a termine dai comuni e segnala che “nel 2023 il numero di verifiche è in lieve riduzione rispetto all’anno precedente”. Infatti, gli accertanti, a quanto risulta dalla relazione pubblicata a fine giugno, sono passata in un anno da 492 a 480.

Andando ad analizzare i risultati il trend sembra rimasto lo stesso e la Corte dei conti commenta “richiamando quanto osservato nelle precedenti relazioni sui Rendiconti, occorre rilevare come la misura abbia prodotto nel corso del tempo risultati complessivamente modesti, con pochi comuni (prevalentemente concentrati in alcune regioni italiane) che hanno conseguito risultati significativi; le capacità e pratiche virtuose dimostrate da singoli enti, anche di contenute dimensioni, potrebbero essere forse meglio valorizzate e trasformate in best practices”.

Maria Mantero - 10 agosto 2024 – tratto da Italia Oggi

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