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A settembre sono state aperte 41.763 nuove partite Iva e in confronto al corrispondente mese dello scorso anno si registra un lieve incremento (+0,2%).
E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sulle partite Iva del Dipartimento delle Finanze, in cui si sottolinea che la distribuzione per natura giuridica mostra che il 74,7% delle partita Iva è stato aperto da persone fisiche, il 20% da società di capitali, il 4,5% da società di persone; la quota dei "non residenti" e "altre forme giuridiche" rappresenta complessivamente quasi l'1% delle nuove aperture. Rispetto al mese di settembre 2014, si evince un leggero aumento di avviamenti per le società di capitali (+1%) e le persone fisiche (+0,7%) mentre le società di persone evidenziano un calo significativo (-8,8%), confermando l'andamento degli ultimi anni.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,4% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 23% al Centro e il 34,4% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente evidenzia apprezzabili incrementi in provincia di Trento (+14,4%), Sardegna (+8,6%) e Toscana (+7,1%), mentre le flessioni più consistenti si osservano in Molise (-9,7%), Marche (-7,9%) e Campania (-5,7%).
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva con un quarto del totale, seguito dalle attività professionali con circa il 13% e dall'agricoltura con il 9,3%. Rispetto al mese di settembre 2014, tra i settori principali si osservano il sensibile aumento nel comparto dell'istruzione (+35,1%) e incrementi più contenuti nell'agricoltura (+10,2%) e nella sanità e assistenza sociale (+9%). Le flessioni di nuove aperture di partite Iva si osservano, invece, nei trasporti (-12,6%), nelle attività immobiliari (-5,6%) e nell'edilizia (-5,1%).
Per le persone fisiche, la ripartizione è relativamente stabile, con il 62,4% di aperture di partite Iva che appartiene al genere maschile. Il 47,7% viene avviato da giovani fino a 35 anni e circa il 34% da soggetti compresi nella fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, le classi di età più giovani registrano lievi cali.
Più significativo l'aumento (oltre il 9%) per la classe da 51 a 65 anni.
Nello scorso mese di settembre 3.399 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre 10.407 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio. Complessivamente, tali adesioni rappresentano il 33% del totale delle nuove aperture. La possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista dal decreto "milleproroghe" (Dl 192/2014) ed è valida solo per l'anno in corso: da gennaio 2016 resterà in vigore solo il regime forfetario.

10 novembre 2015 – tratto da Italia Oggi

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