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Chiaffredo Salomone, presidente di Assofin, ha davanti agli occhi i dati relativi all’andamento del credito al consumo erogato nei primi tre mesi dell’anno e sorride mentre evidenzia l’incremento, pari al +20,3%, rispetto allo stesso periodo del 2015. Una crescita a due cifre che rappresenta la migliore performance registrata nell’ultimo decennio. Per il comparto si conferma così il trend positivo iniziato nel 2014, quando è tornato il segno positivo dopo un black out durato un quinquennio. Un periodo nero, in cui il credito al consumo ha visto calare di un quarto il valore dell’erogato.
Oggi sul settore è tornato il sereno, come confermano gli ultimi dati: tra gennaio e marzo alle famiglie italiane che hanno fatto ricorso al credito al consumo sono stati concessi 14,8 miliardi, valore più o meno in linea con quello degli anni pre-crisi. Si consolida così il trend anticipato dal Sole 24 Ore del Lunedì lo scorso 7 marzo - quando venne segnalata la partenza sprint nel 2016 dei prestiti alle famiglie - e confermato dalla crescita del Pil (+1% negli ultimi dodici mesi secondo l’Istat) e dall’aumento della domanda interna.
Il presidente di Assofin, l’associazione che riunisce i principali operatori del credito alla famiglia, si attiene ai numeri senza lasciarsi andare a facili ottimismi. «Se si manterrà l’attuale situazione congiunturale, a fine anno il settore potrebbe realisticamente avvicinarsi ai livelli pre-crisi - commenta -. Sono in netto aumento i finanziamenti dei veicoli, mentre registrano una buona tenuta quelli per l’acquisto di grandi elettrodomestici ed elettronica di consumo e la cessione di un quinto dello stipendio». Tra i dati va segnalato anche l’aumento (+25%) del numero delle operazioni finanziate: quasi 48 milioni di contratti. «È il segno del miglioramento del sentiment delle famiglie, agevolato dall’aumento della fiducia e dai tassi bassi», aggiunge Salomone. Maggiore fiducia, ma in molti casi anche la necessità di rinnovare i beni durevoli dopo il forzato black out dei consumi, quando era meno costoso ripararli che acquistarli: prime tra tutti auto e moto.
Nel segmento dei prestiti finalizzati spicca il comparto dei veicoli, che vale poco più di un quinto del mercato e complessivamente sfiora i 3,3 miliardi di finanziato (+27,7%) con un aumento di un quarto del numero dei contratti. A dare il ritmo sono gli acquisti delle vetture nuove (+33%), grazie anche alle massicce campagne promozionali lanciate dai vari costruttori. Una corsa agli acquisti che ha coinvolto anche moto, ciclomotori e veicoli business.
La formula principe, che vale un terzo del finanziato, rimane quella dei prestiti personali, preferita non solo per la maggiore versatilità nella spesa, ma anche per la maggiore competizione tra istituti specializzati e sportelli bancari. Condizioni migliori che sovente permettono di estinguere le vecchie operazioni in essere, stipulate a tassi ben più alti di quelli odierni, riuscendo così ad abbassare il costo degli interessi, e magari rinnovare l’arredamento in qualche stanza di casa, saldare la rata dell’università del figlio, pensare alla salute o pianificare qualche giorno extra di vacanza. «L’aumento dei prestiti personali è una diretta conseguenza di questo fenomeno - conferma Salomone - prima del 2005 il numero dei finalizzati era maggiore, mentre oggi le banche riversano sull’economia reale, attraverso i personali, la liquidità a basso costo fornita dalla Bce».
«Anche in Unicredit i prestiti personali hanno un trend in crescita - dice Debora Barcaro, responsabile consumer landing dell’Istituto -. Vediamo una ripresa dell’interesse stesso dei clienti, anche rispetto agli anni scorsi, nei confronti del pagamento a rate. Questo sostanzialmente per due ragioni: da una parte il livello certamente favorevole dei tassi di mercato, dall’altro il contesto economico in ripresa».
Per quanto riguarda l’offerta, sono stati adottati nuovi e migliori criteri di selezione dell’importo per avvicinarsi il più possibile alla reale situazione economica dei richiedenti e alla rata che sono in grado di pagare. «Negli ultimi cinque anni assistiamo a una maggiore propensione da parte delle famiglie verso il mondo dei finanziamenti, trend legato alla certezza di poterne sostenere la rata» conclude Luigi Pace, direttore centrale marketing e customer management di Compass Banca, istituto che nel trimestre ha aumentato l’erogato a 4,7 miliardi (+2,6%), portando gli impieghi a 11,7 miliardi.

Enrico Netti - 16 maggio 2016 – tratto da sole24ore.com

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