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Si consolida la ripresa in Italia, con il Pil che dovrebbe crescere dell'1,5% nel 2017 e dell'1,4% nel 2018. Questa la stima dell'Istat contenuta nelle Prospettive dell'economia italiana 2017-2018. L'istituto rispetto a maggio ha così rivisto al rialzo le indicazioni su quest'anno (che davano il Pil in aumento dell'1%). La stima così rivista indica la crescita annua più elevata dal 2010. Il dato è in linea con la stima del governo (+1,5%).
In entrambi gli anni la domanda interna al netto delle scorte contribuirebbe positivamente alla crescita del Pil per 1,5 punti percentuali; l'apporto della domanda estera netta sarebbe marginalmente negativo (-0,1 punti percentuali in entrambi gli anni) e la variazione delle scorte lievemente positiva nel 2017 (+0,1 punti percentuali) e nulla nell'anno successivo.
L'aumento della spesa delle famiglie e delle Isp (Istituzioni sociali private al servizio delle famiglie) in termini reali e' stimato in leggero rallentamento rispetto agli anni precedenti, con un incremento dell'1,4% nel 2017 e dell'1,3% nel 2018. La crescita dei consumi continuerebbe ad essere supportata dai miglioramenti del mercato del lavoro e del reddito disponibile, solo parzialmente limitati dal contenuto rialzo dei prezzi al consumo. L'attivita' di investimento e' attesa in ripresa, beneficiando sia del miglioramento delle aspettative sull'andamento dell'economia sia degli effetti positivi sul mercato del credito derivanti dal proseguimento della politica monetaria espansiva della Banca centrale europea. Gli investimenti fissi lordi sono previsti crescere del 3,0% nel 2017 e del 3,3% nel 2018.
Sul fronte del lavoro, il proseguimento della dinamica positiva del mercato portera' a un aumento dell'occupazione sia nell'anno corrente (+1,2% in termini di unita' di lavoro) sia nel 2018 (+1,1%). Il tasso di disoccupazione dovrebbe diminuire all'11,2% nel 2017 e al 10,9% nel 2018.
Nel corso del 2017, continua l'Istat, e' proseguita la riduzione del tasso di disoccupazione anche se con un'intensita' inferiore rispetto a quella dell'area euro, determinando un ampliamento del divario (11,1% e 9,0% il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre rispettivamente in Italia e nell'area euro).
Le prospettive di crescita, continua l'Istat, potrebbero ulteriormente rafforzarsi qualora il processo di accumulazione del capitale prosegua ad un ritmo piu' elevato, sostenuto da un ulteriore e piu' diffuso miglioramento delle aspettative delle imprese sull'evoluzione della produzione. I rischi al ribasso sono costituiti da una piu' moderata evoluzione del commercio internazionale e dall'eventuale ripresa dei tassi di interesse. Le previsioni incorporano le misure descritte nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza diffusa a settembre 2017.

Gentiloni: la crescita corrisponde a un calo della disoccupazione. "L'Istat ha certificato che la crescita corrisponde a un calo della disoccupazione. La ripresa va accompagnata e accudita ma non e' una crescita senza lavoro".
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno di studi 2017-18 della Guardia di Finanza. "Senza uno scatto sul tema della legalita' i passi in avanti della nostra economia saranno sempre in discussione", ha aggiunto.

Padoan: il quadro generale è in netto miglioramento. "Oggi il quadro generale e' in netto miglioramento. L'economia si sta rafforzando, aumenta la produzione nel settore manifatturiero e nelle costruzioni, prosegue l'espansione delle esportazioni, e' aumentata l'occupazione, si e' rafforzata la fiducia di famiglie e imprese". Lo ha detto il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, durante l'inaugurazione dell'anno di studi 2017/2018 della Guardia di Finanza. "L'esigenza di superare la crisi - ha proseguito- ha sollecitato un impegno eccezionale, a livello nazionale ed Europeo con gli strumenti della politica di bilancio e delle riforme strutturali".

21 novembre 2017 – tratto da Italia Oggi

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