Scattano i nuovi divieti: bar e ristoranti chiusi, asporto consentito fino alle 22, divieto di spostarsi tra Comuni diversi tranne che per necessità di studio e di lavoro. Non si potrà più raggiungere un'altra regione. Raccomandato limitarsi a piccole passeggiate vicine a casa

Il ministro Speranza ha stabilito che la Toscana - insieme a Abruzzo, Umbria, Basilicata e Liguria - entrerà dall'11 novembre nella zona arancione per l'emergenza coronavirus. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata impongono la chiusura di bar e ristoranti e il divieto di spostarsi da Comune a Comune a meno di necessità di studio, lavoro o salute. L'asporto è consentito fino alle 22. Sarà raccomandato passeggiare vicino a casa. Vietato andare in altre regioni.

In base all'andamento della crescita dei contagi e alla situazione degli ospedali la decisione era ampiamente attesa.

Il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella è positivo: "Purtroppo il contagio non si è fermato, ci faremo trovare pronti per affrontare al meglio questa nuova fase. Conto sulla responsabilità e sull'impegno di tutti voi", scrive su Facebook.

Il governatore toscano Eugenio Giani si aspettava questa svolta: "E' indubbio che le parole di personalità così autorevoli del mondo medico, che si sentono di reclamare interventi di restrizione, devono trovare noi amministratori in grado di raccogliere un pò questo indirizzo", dice il presidente a Zapping su Radio1, a proposito dell'appello dell'Ordine dei Medici per un nuovo lockdown totale.
A proposito della fascia arancione precisa poi al Tgr della Toscana: "Il ministro Speranza mi ha chiamato per chiedermi il parere come prescritto dal Dpcm, che ho naturalmente espresso favorevole, perché ritengo che si debba fare squadra, mi fido del comitato tecnico scientifico del ministero e quindi passeremo in zona arancione insieme ad altre cinque regioni. Da quello che mi risulta si arricchisce anche il numero delle zone rosse, quindi siamo in una situazione intermedia in Italia, cerchiamo di resistere ora per uscirne prima".

09 novembre 2020 – tratto da Repubblica.it

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