Locazioni brevi sotto la lente di Agenzia delle entrate e Guardia di finanza: previsti controlli fiscali mirati e prioritari per soggetti che affitteranno le abitazioni prive del codice identificativo nazionale (Cin). Chi opererà senza il Cin inoltre rischierà una sanzione da 800 a 8000 euro (a seconda delle dimensioni della struttura o dell'immobile). Questa è una delle novità previste da un emendamento presentato in commissione bilancio del Senato al collegato fiscale, il dl 145/2023 che, con il neo articolo 13-bis, oltre ad introdurre l'obbligo del Cin, assegnato dal ministero del turismo alle unità immobiliari abitative destinate alle locazioni brevi, fissa una serie di conseguenze dirette (le sanzioni) e indirette (i controlli) per i gestori opereranno senza il citato codice.

I controlli per chi affitta senza il Cin

Come stabilito al comma 12 dell'articolo in commento, al fine di contrastare l'evasione nel settore delle locazioni per finalità turistiche, all'Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza, è demandato il compito di effettuare d'intesa specifiche analisi di rischio al fine di individuare i soggetti da sottoporre a controllo che concedono in locazione case (o strutture) prive del codice identificativo nazionale. Va ricordato che dal punto di vista operativo, come riportato dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2022, l'amministrazione finanziaria per l'attività di controllo sulle locazioni turistiche può contare sulla banca dati regolamentata dal Ministero del turismo con tutti i dati delle strutture recettive presenti sul territorio, sui dati forniti dal Ministero dell'interno con i riferimenti anagrafici degli alloggiati nelle strutture, ed anche sulle comunicazioni trasmesse dagli intermediari immobiliari. Le banche dati citate hanno di fatto una portata complementare fornendo, la prima, una sorta di censimento delle strutture, la seconda, il numero degli occupanti per immobile, e la terza il valore dei redditi generati grazie all'intervento degli intermediari che mettono in contatto affittuari e locatori. Nell'emendamento viene inoltre stabilito che la nuova banca dati formata con le richieste del Cin sarà messa a disposizione dell'amministrazione finanziaria proprio per le esigenze di contrasto all'evasione fiscale e contributiva.

I controlli per chi affitta senza il Cin

Il Cin è assegnato dal Ministero del turismo previa presentazione telematica da parte del locatore o del titolare della struttura turistico ricettiva di una specifica istanza corredata da dichiarazione sostitutiva attestante i dati catastali dell'unità oltre la sussistenza di determinati requisiti di sicurezza degli impianti. Per i titolari di una struttura priva di Cin o per chiunque conceda in locazione per finalità turistiche unità immobiliari o porzioni di esse, è prevista una sanzione pecuniaria da 800 a 8 mila euro a seconda della dimensione dell'immobile o della struttura. E' stabilita inoltre una sanzione da 500 a 5 mila euro (sempre a seconda delle dimensioni dell'immobile) per chi invece è provvisto di Cin ma non rispetta l'obbligo di esposizione del codice all'interno della struttura. Per i gestori di strutture senza i requisiti di sicurezza, o che non rispettano i nuovi obblighi di presenza di rilevatori di gas e di estintori, la pena pecuniaria fissata va da 600 a 6 mila euro mentre per coloro che effettuano imprenditorialmente locazioni turistiche senza aver presentato la segnalazione certificata di inizio attività, la multa è da 2 mila a 10 mila euro, sempre parametrato alla dimensione dell'immobile o della struttura.

Giuliano Mandolesi - 01 dicembre 2023 – tratto da Italia Oggi

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