Il prepensionamento quota 104 ritorna 103, ma diventa poco appetibile o quasi inaccessibile. Chi nel 2024 incrocerà le braccia a 62 anni avendo 41 anni di contributi sulle spalle, infatti, riceverà la pensione tutta calcolata con la regola contributiva. E durante gli anni di anticipo del pensionamento fino a raggiungere 67 anni, la riceverà comunque per l'importo massimo mensile di 2.272 euro. Ancora: la finestra di attesa sale da tre a sette mesi nel settore privato, da sei a nove in quello pubblico. A prevederlo è l'ultima versione di bozza di Manovra che, a proposito di uscite flessibili, conferma per un anno ancora quota 103, ma rispetto alle novità della prima bozza di Manovra: sostituisce il taglio della quota retributiva della pensione (tra 12 e 3% in base all'età) con l'applicazione della sola regola contributiva al calcolo di tutta la pensione; riduce da 5 a 4 volte il limite d'importo di pensione durante il prepensionamento; aumenta fino a 7 mesi (in precedenza 6) la finestra per i lavoratori del settore privato.

Quota 103 anche nel 2024.

Nella prima bozza di Manovra 2024, il prepensionamento con quota 104 appariva già la misura con la stretta più vigorosa. Infatti, si registrava: un anno in più al requisito d'età (63 anni nel 2024, rispetto ai 62 anni previsti quest'anno); tre mesi di finestra in più d'attesa per il primo assegno di pensione, sia nel pubblico che nel privato; un taglio alla quota di pensione calcolata con la regola retributiva, in proporzione agli anni di anticipo di pensionamento. Per il resto, invece, venivano confermate le regole di quota 103 che opera quest'anno (ci vogliono 62 anni d'età più 41 anni di contributi) e, che, appunto, sarebbe diventata quota 104 nel 2024 (63 anni d'età più 41 di contributi). Tra le regole confermate c'era anche il limite d'importo massimo erogabile di pensione durante gli anni di anticipo di pensionamento rispetto all'età ordinaria (cioè 67 anni). In altre parole, era stabilito che, fino a 67 anni, età prevista per la pensione di vecchiaia, il pre-pensionato quota 104 avrebbe potuto ricevere una pensione non superiore a cinque volte il trattamento minimo Inps (circa 2.840 euro).

Pensione tutta contributiva.

Nell'ultima bozza di Manovra il prepensionamento per quota riceve ulteriori giri di vite. Ma c'è pure la notizia buona: restano fermi i requisiti d'età (62 anni anche nel 2024) e di contributi (41 anni anche nel 2024). Tuttavia, cambia il criterio di calcolo della pensione; infatti, non sarà più misto, come finora, cioè in parte con la regola retributiva (per le anzianità fino al 31 dicembre 1995, eventualmente estese fino al 31 dicembre 2011) e in parte con la regola contributiva: tutta la pensione sarà calcolata soltanto con la regola contributiva.

Il limite d'importo.

In secondo luogo cambia il limite d'importo massimo di pensione erogabile durante gli anni di prepensionamento. Oggi, come detto, è pari a cinque volte il minimo Inps (circa 2.840 euro). Per chi utilizzerà quota 104 si riduce a quattro volte il minimo Inps, circa 2.272 euro. Ciò vuol dire che, finché non viene maturata l'età per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni, si dovrà intascare una pensione fino al predetto limite, qualora ne avesse diritto a una superiore.

Le finestre.

Terza novità riguarda le finestre, che ritardano la decorrenza della pensione rispetto all'epoca di maturazione del diritto. Nell'anno 2024 saranno:

- di sette mesi per i lavoratori del privato;

- di nove mesi per i dipendenti pubblici.

Carla De Lellis – 28 ottobre 2023 – tratto da Italia Oggi

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