Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi undici mesi del 2023 sono state7.650.000, mentre le cessazioni sono state 6.806.000 con un saldo positivo di 844mila contratti. È quanto emerge dai dati dell’osservatorio sul precariato diffusi dall'Inps. Complessivamente le assunzioni attivate sono sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,2%).

Il risultato è dovuto alla somma algebrica tra gli andamenti positivi delle assunzioni di contratti di lavoro intermittente (+5%), a tempo determinato (+3%), stagionali (+1%) e quelli negativi a tempo indeterminato (-3%), di apprendistato (-5%) e contratti in somministrazione (-6%). Le trasformazioni da tempo determinato fino a novembre 2023 sono risultate 710.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del2022 (+3%). Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate 91.000, in flessione del -15% (ciò è l`ovvio riflesso ritardato della contrazione delle assunzioni con tale tipologia contrattuale avvenuta nel 2020). Le cessazioni fino a novembre del 2023 risultano in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente (-1%). Concorrono a questo risultato i contratti in somministrazione(-7%), i contratti a tempo indeterminato (-5%), i contratti in apprendistato (-4%). Correlata al corrispondente andamento positivo risulta la dinamica dei contratti stagionali (+1%), dei contratti a tempo determinato (+2%) e dei contratti di lavoro intermittente (+3%).

Unioncamere e Anpal: 408mila entrate previste dalle imprese a febbraio

Sono circa 408mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e 1,3 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile, +22mila rispetto a febbraio 2023 (+5,7%) e +114mila con riferimento all’intero trimestre (+9,5%). Sale al 49,3% la difficoltà di reperimento (+3,1 punti percentuali rispetto a un anno fa). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. 

A febbraio l’industria manifatturiera è alla ricerca di 82mila lavoratori e nel trimestre febbraio-aprile le assunzioni previste saranno 245mila segnalando una certa flessione rispetto allo scorso anno (-1,8% su mese e -0,4% sul trimestre). Continuano ad avere il segno positivo, invece, le costruzioni che programmano 50mila entrate nel mese (+3,5%) e 145mila nel trimestre (+6,2%). Ma sono soprattutto i servizi a determinare l’andamento positivo delle assunzioni per febbraio con circa 276mila nel mese (+8,6%) e 923mila nel trimestre (+13,1%). A creare maggiori opportunità di lavoro è il commercio con 60mila assunzioni programmate nel mese (+16,6%) e 189mila nel trimestre (+18,9%), seguito da turismo con 58mila entrate nel mese (+4,1%) e 246mila nel trimestre (17,4%) e dai servizi alle persone[2] con 49mila ingressi nel mese (+18,4%) e 150mila nel trimestre (+18,9%).

A febbraio sono difficili da reperire 201mila profili professionali pari al 49,3% del totale delle assunzioni programmate soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,3%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,4%) e da altri motivi (3,6%). A risentire maggiormente del mismatch sono le industrie del legno e del mobile (65,5% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le imprese della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (62,0%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (61,2%), le imprese delle costruzioni (58,9%) e le imprese della meccatronica (57,3%). Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (70,7%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,5%), i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (69,8%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,9%), i fabbri ferrai costruttori di utensili (68,1%), gli operatori della cura estetica (66,2%) e i tecnici in campo ingegneristico (66,1%).

Sono circa 82mila le assunzioni di personale immigrato previste (circa il 20% delle entrate) soprattutto nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, nei settori di trasporto, logistica e magazzinaggio e costruzioni, settori nei quali la quota riguarda un terzo dei fabbisogni.

I contratti proposti per febbraio sono in maggioranza a tempo determinato (il 51,9% del totale), mentre i contratti a tempo indeterminato sono previsti per 82mila assunzioni (20,1% del totale).

A livello territoriale, 128mila entrate sono previste nelle regioni del Nord ovest, seguite da Sud e isole (104mila), Nord est (93mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 55,3%) e Centro (82mila).

15 febbraio 2024 – tratto da Italia Oggi

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