Il ministero del lavoro accelera sui colloqui di accompagnamento dei percettori dell’assegno d’inclusione. Infatti, chiede ai comuni di fissare il primo incontro entro 60 giorni dalla domanda di Adi, anche se il termine è di 120 giorni. È quanto prevedono le linee guida per la definizione dei patti per l’inclusione sociale (Pais), approvate con il decreto del ministero del lavoro n. 72 del 2 maggio 2024, pubblicato sul sito del dicastero.

Inoltre, le linee guida consentono l’utilizzo dei dati del nucleo familiare già presenti in GePi (piattaforma di gestione dei Pais) per il reddito di cittadinanza e auspicano un maggiore coinvolgimento del terzo settore.

I principi per la valutazione multidimensionale

Le linee guida, si legge nel decreto, sono il riferimento per la valutazione multidimensionale dei bisogni dei componenti i nuclei beneficiari di Adi, al fine di assicurare omogeneità ai criteri di valutazione e omogeneità e appropriatezza nell’individuare obiettivi, risultati, sostegni e impegni che formano i patti per l’inclusione.

La ratio del Pais è che il reddito da solo non basti a uscire dalla povertà; perché la mancanza di reddito, spesso, non è la causa della povertà, ma il suo effetto. Per evitare le «trappole della povertà» serve la progettazione personalizzata, che accompagna i sussidi economici con un progetto di rimozione delle condizioni di povertà che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

I passi per ricevere l’assegno di inclusione

Per ricevere l’Adi, il richiedente deve iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) e sottoscrivere un patto di attivazione digitale (Pad).

I componenti del nucleo beneficiario, poi, devono aderire al percorso personalizzato d'inclusione sociale e, per alcuni, lavorativa. Il percorso è avviato con l’invio automatico, per mezzo del Siisl, dei dati del nucleo familiare al servizio sociale del comune di residenza per l’analisi e la presa in carico, tramite la c.d. valutazione multidimensionale.

Dall’analisi preliminare al quadro di analisi approfondito

La valutazione multidimensionale e la definizione dei Pais coinvolgono tutti i nuclei beneficiari di Adi, in presenza o meno di componenti tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa (quelli d’età tra 18 e 59 anni). La valutazione multidimensionale è organizzata in una «analisi preliminare» e in un «quadro di analisi approfondito» in presenza solo di bisogni complessi. L’analisi preliminare è fatta presso i servizi identificati dai comuni, in forma singola o associata, tramite colloquio.

A tal fine, i servizi devono organizzare le convocazioni al fine di arrivare a sottoscrivere il Pais entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Pad. Pertanto, le line guida suggeriscono di realizzare l’analisi preliminare entro 60 giorni dalla sottoscrizione del Pad.

Utilizzabili i dati del Reddito di cittadinanza

Qualora per il nucleo familiare già risultasse sulla piattaforma GePI la compilazione di uno più strumenti per la presa in carico (analisi preliminare, quadro di analisi, Pais) realizzata per una precedente fruizione di Adi o Rdc è possibile procedere soltanto agli aggiornamenti.

Terzo settore in aiuto

Le linee guida, infine, presuppongono e auspicano un attivo coinvolgimento del terzo settore, al fine di favorire l’accesso all’Adi delle persone in condizioni di bisogno. L’attività di tali enti va riconosciuta, agevolata e valorizzata mediante accordi e protocolli.

Daniele Cirioli - 04 maggio 2024 – tratto da Italia Oggi

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