Crollo dei consumi per 28,5 miliardi e oltre 100 mila posti di lavoro persi nel settore del commercio nel biennio 2012-2013. Non va meglio nel 2014. Da gennaio a maggio hanno chiuso 23 mila negozi per cessata attività con la perdita di ulteriori 12 mila posti di lavoro. Dati che si aggiungono ai 550 mila negozi sfitti. E' il bollettino di guerra che fotografa la situazione del commercio elaborato dalla Confesercenti sugli effetti della liberalizzazione delle aperture del commercio, che, a suo dire, si è rivelata "un vero e proprio flop". Introdotta due anni fa dal Salva-Italia del governo Monti per rilanciare consumi e occupazione, stimolare la concorrenza, la deregulation è in vigore da gennaio 2012 e permette l'apertura 24 ore al giorno tutti i giorni dell'anno, domeniche e festività, come Natale, Pasqua e Capodanno, incluse. "L'effetto della liberalizzazione è stato controproducente anche sul fronte della concorrenza: la concentrazione dei consumi nei weekend ha favorito solo la grande distribuzione, contribuendo all'aumento dell'erosione di quote di mercato della gran parte dei piccoli esercizi che non possono sostenere l’aggravio dei costi”,ha dichiarato il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, che ha proposto di "tornare alla regolamentazione degli orari dei negozi per garantire un' equa concorrenza fra le diverse forme distributive".

Simonetta Scarane – 04 luglio 2014 – tratto da Italia Oggi

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