«È prevedibile che i contratti a progetto e i Cococo.vadano via». Lo ha detto il ministro Giuliano Poletti a In Mezz'Ora. «Le partite Iva vanno cambiate, non tolte. Andrà ridefinito il perimetro di queste posizioni dentro il provvedimento che andiamo a fare», ha aggiunto Poletti. «Costruiremo un nuovo quadro con contratto a tempo indeterminato e a tutele crescenti - ha spiegato il ministro - e dentro quel contratto andranno assorbite le varie forme contrattuali che oggi ci sono».

L’articolo 18 va modificato 
L'articolo 18 va modificato perché «vogliamo avere una definizione precisa che dia certezza all'impresa e al lavoratore», in caso di licenziamento, ha detto. «Ora le modalità in cui si assume la decisione del reintegro o meno sono assolutamente incerte», ha spiegato Poletti. «Dobbiamo dare certezza del diritto perché uno dei problemi è il tasso di incertezza. All'incertezza normale dell'impresa non possiamo aggiungere il fatto di non avere un tribunale che decide in tempi decenti, l'incertezza sul fatto che l'impresa abbia accesso o meno al credito. L’incertezza è il veleno degli investimenti».

Jobs act: fiducia alla Camera solo ci dovessero essere ostacoli 
Il ricorso alla fiducia, «se le cose andranno come auspichiamo», non sarà necessario: «se ci dovessero essere degli ostacoli, sui tempi così come sul merito della legge, sarà il consiglio dei ministri a decidere, come è sua prerogativa», ha affermato il ministro del Lavoro. Nella mattinata, a margine di una manifestazion e a Firenze, il ministro ha sottolienato che l'affermazione di Beppe Grillo secondo il quale il Jobs Act creerà milioni di disoccupati «è priva di qualsiasi fondamento. Credo si commenti da sola». Per il ministro Poletti «fare affermazioni di questo tipo significa non tenere in considerazione l'83% dei lavoratori italiani e tutti i disoccupati perché oggi su cento contratti di lavoro 17 sono a tempo indeterminato e 83 sono precari a cui non si applica né l'articolo 18 né il 17 né il 24. Non si applica niente». 

No al contratto unico, ma riduzione significativa dei contratti esistenti 
«Non ci sarà un unico contratto a tempo indeterminato, ma si andrà a una significativa riduzione dei contratti esistenti», ha precisato il ministro.

Tfr in busta paga? L’Economia sta facendo simulazioni 
«In questo momento il ministero dell'Economia sta facendo tutte le simulazioni per poter prendere una decisione in maniera assolutamente ragionata e consapevole», ha detto Poletti ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle parole del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che da Washington è tornato a parlare dell'ipotesi Tfr in busta paga. «Naturalmente è una cosa molto delicata - ha spiegato Poletti - importante, ma ha tutte le complessità che Padoan ha illustrato, che conosciamo. Non credo sia un problema di frenate o non frenate, ma un problema di una riflessione molto seria che va fatta e che si sta facendo».

12 ottobre 2014 – tratto da sole24ore.com

 

 

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