Il bonus da 80 euro è stato azzerato dall'aumento di Iva, accise e addizionali Irpef.

A calcolarlo è una ricerca Cisl e Caf Cisl. "Il bonus ha determinato una redistribuzione a favore delle famiglie dei lavoratori dipendenti a scapito di pensionati, lavoratori autonomi e, in generale, dei contribuenti a bassissimo reddito. Hanno beneficiato in qualche modo di questa misura ben 8,6 milioni di famiglie italiane, un terzo del totale, per un importo medio di 683 euro". In un orizzonte di medio termine (2010-14) il bonus e gli aumenti di detrazioni per familiari e per lavoro dipendente (oltre alle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico) intervenuti dal 2010 "sono stati, nel complesso delle famiglie, più che compensati dall'aumento di Iva, accise e addizionali Irpef. Solo le famiglie dei lavoratori dipendenti conservano, in media, un piccolo beneficio".
L'Ance: per i proprietari di immobili rendite all'1%. Pressione fiscale alle stelle, praticamente triplicata negli ultimi tre anni con un gettito passato da 9 a 25 miliardi di euro, e rendite per i proprietari ridotte al lumicino, intorno all'1%. 
E' la fotografia impietosa scattata da Assimpredil Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili, che ha organizzato un convegno dal titolo "La casa nel mirino".
"Purtroppo l'imposizione patrimoniale immobiliare ha rappresentato, soprattutto negli ultimi anni, la risposta più facile ai bisogni di cassa dello stato, lo strumento principale per consolidare le finanze pubbliche in affanno. Siamo passati dai 9 miliardi di euro del 2011 ai quasi 25 di quest'anno, colpendo fortemente un settore già in crisi da alcuni anni. Si potrebbe dire che il prelievo immobiliare sia una vera patrimoniale, utile per compensare i tagli statali alle finanze degli enti locali", ha dichiarato Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance.

17 novembre 2014 – tratto da Italia Oggi

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