Il Jobs act è legge: l’Aula del Senato, con 166 sì, 112 no e un astenuto, ha votato la fiducia posta stamane dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sul testo già approvato dalla Camera. Il Governo è quindi ufficialmente delegato alla riforma delle tipologie contrattuali, degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive secondo i princìpi fissati nel provvedimento. Con i decreti delegati prenderà forma la novità che più ha acceso il dibattito nei mesi scorsi: la nascita del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i neoassunti e la revisione della disciplina dei licenziamenti, con un indennizzo parametrato all’anzianità di servizio invece della reintegra nei casi di licenziamenti illegittimi per motivi economici. La reintegra resterà nel caso di licenziamenti nulli e discriminatori e in alcune fattispecie di licenziamento disciplinare.

Poletti: testo significativamente migliorato 
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ringraziato il Parlamento per il positivo lavoro svolto nell’esame del disegno di legge delega, «che ci consegna un testo significativamente cambiato e migliorato». Poletti ha ricordato che «nella delega sono previsti interventi per 
ridurre le forme contrattuali, eliminando quelle più precarizzanti; ridefinire il sistema degli ammortizzatori sociali e renderli universali; rafforzare le politiche attive per il lavoro; semplificare la costituzione e la gestione dei rapporti di lavoro; rafforzare la strumentazione di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro». Contenuti che, per il ministro, «confermano la volontà di rendere il mercato del lavoro più chiaro, semplice ed efficiente ed accrescerne, nel contempo, il tasso di equità e di inclusività, soprattutto a vantaggio dei giovani».

«Contratto a tutele crescenti operativo da gennaio» 
Poletti ha poi garantito l’impegno «di procedere speditamente alla stesura dei decreti di attuazione della delega, nella quale terremo conto delle considerazioni emerse dal lavoro parlamentare». Si partirà, ha detto il ministro, «da quelli relativi all’introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che vogliamo rendere operativo da gennaio, in modo che le imprese e i lavoratori possano subito beneficiare delle misure di riduzione del costo del lavoro, previste nella legge di stabilità per questo tipo di contratto». Nell’ottica di «rafforzare la fiducia delle imprese» perché aumentino la propensione a investire e a creare posti di lavoro.

Giorgio Pogliotti/Claudio Tucci - 3 dicembre 2014 – tratto da sole24ore.com

 

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