Stando alle stime dell'agenzia delle Entrate depositate negli atti delle commissioni parlamentari, occorreranno almeno due anni per arrivare a 730 precompilati completi di tutti i dati. Nel 2015, infatti, almeno il 72% dei circa 20 milioni di modelli che saranno inviati dall'agenzia delle Entrate al «domicilio» di dipendenti e pensionati andranno integrati con altri dati. Ma non è detto che il restante 28% sia immune da correzioni perché oltre alla quantità dei dati disponibili c'è poi da verificare se le informazioni su redditi percepiti e detrazioni e deduzioni confluite ai cervelloni del Fisco saranno effettivamente rispondenti alla realtà del contribuente. La “colpa” di questa percentuale così elevata per il 2015 è quasi tutta attribuibile alle mancanza dei dati sulle spese sanitarie e farmaceutiche che i contribuenti interessati dalla sperimentazione sfrutteranno per la detrazione del 19 per cento.

Marco Mobili/Giovanni Parente - 03 novembre 2014 – tratto da sole24ore.com

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