L’Irlanda verso un’altra bolla immobliare? Il rischio c’è, a giudicare dagli ultimi dati forniti dall’Ufficio di statistica europeo, che segnalano un +16% su base annua.

Secondo quanto ha comunicato stamane Eurostat, i prezzi delle case nell’Eurozona nel quarto trimestre del 2014 sono cresciuti dell’1,1% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente (+2,6% nella Ue a 28). Rispetto al terzo trimestre del 2014 i prezzi sono leggermente scesi nell’area euro (-0,1%) e sono rimasti stabili nella Ue.

Il quadro però è molto diverso da Paese a Paese. Tra gli Stati membri per cui sono disponibili i dati, i maggiori incrementi del quarto trimestre a livello annuo si registrano appunto in Irlanda (+16,3%), ma anche a Malta (+11%), in Svezia (+10,4%), Estonia (+10,1%) e Regno Unito (+10%) mentre le maggiori flessioni sono in Slovenia (-4,4%), Cipro (-3,3%), Lettonia (-3,2%) e Italia (-2,9%).

L’accelerazione delle quotazioni irlandesi è in effetti è preoccupante, visti i precedenti. La bolla speculativa a Dublino raggiunse il suo picco nel 2006, con una combinazione di aumento delle costruzioni e di rapido innalzamento dei prezzi, si stabilizzò nel 2007 e poi esplose alla fine del 2008. All’apice della scrisi, i prezzi delle case a Dublino sono arrivati a perdere il 60% rispetto al picco e i mutui sono crollati del 70% e oltre.

Situazione non dissimile nel Regno Unito, dove i prezzi continuano ad aumentare a due cifre, trainati da Londra, anche se il ritmo di incremento è rallentato negli ultimi trimestri. Quanto all’Italia, il decremento annuo del quarto trimestre mostra una frenata, segno che nella seconda metà del 2015 potrebbe forse tornare a vedersi il segno più.

15 aprile 2015 – tratto da sole24ore.com

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