Nel caso di termini di pagamento lunghi, l’interesse implicito incluso nel ricavo (e quindi nel credito) può essere esplicitato. In tal caso, se rilevante, occorre scorporare dal prezzo un interesse "appropriato" che assume la natura di corrispettivo finanziario. E’ una delle novità della nuova edizione dell’Oic 15 relativa ai crediti.

Scorporo degli interessi attivi impliciti. Ai fini dell’applicazione dell’art. 96 Tuir, gli interessi passivi impliciti ed espliciti derivanti da debiti di natura commerciale sono stati sottratti alle limitazioni in tema di deducibilità. In altri termini sono sempre deducibili. Gli interessi attivi, di contro, derivanti dai medesimi rapporti, assumono rilevanza ai fini del citato art. 96, siano essi impliciti che espliciti. In sostanza, trattasi di una norma di favore che consente di incrementare la quota di interessi passivi deducibile immediatamente, fino a concorrenza degli interessi attivi stessi, prima dell’applicazione della regola del Rol. L’Oic 15 non modifica il trattamento fiscale ma stabilisce regole in materia di attualizzazione tali da garantire criteri interpretativi uniformi per i contribuenti e per lil fisco.

Cancellazione dei crediti dal bilancio. Il nuovo Oic 15 introduce il concetto di derecognition tipico degli Ias. Consente la cancellazione dei crediti dal bilancio a seguito di operazioni che prevedono il sostanziale passaggio di tutti i rischi connessi allo smobilizzo dei crediti. Di contro, la cancellazione è preclusa nel caso in cui restano in capo al cedente alcuni rischi; ciò comporta il mantenimento del credito in bilancio, con stanziamento di un fondo rischi. Ai fini fiscali, gli elementi certi e precisi necessari per la deduzione della perdita su crediti sussistono, tra l’altro, nel caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in applicazione dei principi contabili (art. 101, c. 5, Tuir).

Francesco Leone/Daniela De Lucia – 01 settembre 2015 – tratto da Italia Oggi

 

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