Il fatturato della moda maschile italiana ha raggiunto nel 2015 gli 8,9 miliardi di euro, in crescita appena dell'1,4% rispetto al 2014, a causa dell'andamento del mercato domestico (-3,4%).
E' quanto ha affermato Claudio Marenzi, presidente di SMI Sistema Moda Italia, in occasione della cerimonia di inaugurazione di Pitti Immagine Uomo a Firenze, aggiungendo che l'export ha mantenuto il suo ruolo fondamentale a supporto della crescita della moda maschile italiana. Infatti le esportazioni di settore sono cresciute del 2,3% a oltre 5,6 miliardi di euro per un'incidenza sul fatturato totale al 63,6%.
"Diventa sempre più importante", ha precisato Marenzi, "sostenere le nostre aziende in tutti i mercati in cui il prodotto Made in Italy trova apprezzamento da parte dei consumatori. Bisogna lavorare con Confindustria e con il Governo e supportare il Ministro Calenda nelle azioni per rimuovere vincoli e oneri eccessivi per le nostre imprese. Mi riferisco in particolar modo ai dazi doganali previsti dal Ttip, che rischiano di mettere fuori mercato i nostri prodotti negli Stati Uniti - principale mercato di sbocco delle nostre imprese - e all'embargo in Russia, un mercato crollato del 34% nell'ultimo anno".

Calenda: dal 2017 i calendari di Milano e Firenze integrati. "Il prossimo anno il calendario della moda Milano e Firenze sarà totalmente integrato, perche non possiamo far venirte i buyer in Italia tante volte. Questa cosa vedrà la luce nel 2017". Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, parlando nel corso dell'inaugurazione di Pitti. "Insieme a questo - ha aggiunto Calenda - abbiamo in ponte tre progetti, rispettivamente su sostenibilità, nuovi consumatori e formazione. Su questo la politica del Governo non è dire io a voi cosa serve, ma chiedere che la moda ci dia la lista della spesa e dirci cosa deve essere fatto. I soldi li troviamo - ha concluso Calenda - ma dobbiamo sapere cosa dobbiamo fare".

14 giugno 2016 – tratto da Italia Oggi

Altre notizie