Per la pensione flessibile l'ipotesi del Governo è una rata di ammortamento di 20 anni. Il Governo auspica un intervento delle banche: la rata del prestito per chi anticipa l'uscita di 3 anni potrebbe arrivare al 15% della pensione per 20 anni. Ecco i punti principali allo studio dell'esecutivo, insieme alle altre ipotesi d'intervento sul tappeto: dalla ricongiunzioni gratuite all'estensione della platea dei beneficiari della 14esima mensilità “pensionistica”.

Flessibilità

Sarà consentita l'uscita dal lavoro prima del raggiungimento del requisito di vecchiaia previsto dalla legge Fornero con un massimo di tre anni di anticipo. Potranno beneficiare dell'Anticipo pensionistico (Ape) gli over 63: nel 2017 i nati tra il 1951 e il 1953; nel 2018 anche i nati nel 1954 e nel 2019 i nati 1955

Il prestito

L'uscita anticipata sarà possibile grazie un prestito garantito dalle banche ed erogato al lavoratore dall'Inps che dovrà essere rimborsato a rate in vent'anni, interessi compresi, senza garanzie reali a carico del beneficiario. Le assicurazioni copriranno il rischio di morte prima della scadenza del prestito

L’assegno

L'assegno sarà ridotto sulla base degli anni di anticipo ma senza penalizzazioni esplicite: la decurtazione sarà implicita per effetto del meccanismo del prestito pensionistico-bancario e della detrazione fiscale compensativa che sarà garantita ai beneficiari sulla base delle fasce di reddito. L'agevolazione sarà massima (fino quasi ad azzerare la decurtazione dell'assegno anticipato rispetto alla “potenziale” pensione di vecchiaia) per i soggetti a basso reddito e in condizione disagiate (ad esempio disoccupati di lungo corso). La decurtazione varierà anche a seconda delle categorie di appartenenza e sarà di fatto nulla nei casi di uscita volontaria di un soggetto a reddito medio-alto

La platea

Ad essere interessati dal piano-flessibilità saranno tutti i lavoratori, anche quelli pubblici. Il meccanismo sarà differenziato a seconda di tre maxi-categorie: “uscite volontarie” per le quali la decurtazione implicita dell'assegno dovrebbe essere più ; “disoccupati di lungo corso” e lavoratori impiegati in mansioni pesanti che dovrebbe essere maggiormente tutelati; lavoratori interessati in piani di ristrutturazione aziendale per i quali potrebbe essere richiesto un contributo all'impresa per l'eventuale uscita anticipata.

APE e RITA

L'Ape è l'Anticipo pensionistico che con le nuove regole consentirà l'uscita anticipata dal lavoro. La Rita è La rendita integrativa temporanea anticipata alla quale potranno ricorrere i lavoratori intenzionati a usufruire dell'Ape che abbiano già aderito alla a un fondo pensione. Con la Rita i lavoratori potranno usufruire di un anticipo del capitale cumulato prima della decorrenza della pensione e utilizzarlo per “coprire” una parte dell'Anticipo pensionistico

Ricongiunzioni

Il governo sta mettendo a punto una misura a finalizzata a garantire ricongiunzioni gratuite per tutti anche per andare in pensione anticipata. In particolare si punterebbe a cancellare il vincolo del requisito minimo in una singola gestione che oggi impedisce la ricongiunzione gratuita e a riconoscere il calcolo complessivo anche per il ritiro anticipato e non solo per la vecchiaia

Lavoratori precoci

Tra le altre misure allo studio c'è un intervento per i cosiddetti lavoratori “precoci”, ovvero coloro che hanno lavorato uno o più anni tra 14 e i 18 anni di età. La misura consiste nel riconoscimento di un bonus contributivo di 4 o 6 mesi l'anno per consentire un ritiro (pensionamento) con 41 anni di contributi complessivi

Quattordicesime

Il pacchetto di interventi in via di definizione dovrebbe prevedere anche misure per chi è già in pensione e vive con un assegno molto basso. Due le opzioni sul tappeto. Quella più gettonata prevede una consistente estensione della platea dei beneficiari della 14esima mensilità, oggi limitata agli assegni mensili sotto i 750 euro mensili corrispondenti a 9.786 euro e 86 centesimi lordi l'anno, facendo salire quest'ultimo tetto a 12-13mila euro lordi l'anno. La seconda opzione in campo è l'estensione della “no tax area”

Lavori usuranti

Il Governo sta pensando di rendere più agevole l'accesso alla pensione anticipata per i lavoratori impegnati in attività “usuranti”. Tra le ipotesi allo studio la cancellazione delle finestre di uscita degli altri vincoli normativi che ostacolano l'accesso al pensionamento anticipato

Marco Rogari – 21 luglio 2016 – tratto da sole24ore.com

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