Una volta riconosciuta la titolarità del bonus e corrisposto lo stesso ai lavoratori, scatta per il sostituto di imposta la necessità di recuperare l'ammontare anticipato per conto dello Stato. In primo luogo, e fino a capienza, dovranno essere aggredite le ritenute fiscali disponibili nel singolo periodo interessato. Nel caso in cui quest'ultime non fossero sufficienti a coprire l'esborso, i datori di lavoro/committenti potranno portare in detrazione la differenza, in sede di conguaglio, con i contributi previdenziali dovuti nel periodo interessato dall'operazione.
A fungere da cassetto, quindi, nel rigoroso ordine descritto, saranno Fisco e Inps. A fronte di una previsione che pone l'Inps come destinatario solo residuale, molto probabilmente sarà proprio l'istituto di previdenza a fare da collettore delle informazioni necessarie alla bontà dell'operazione.
Il flusso Uniemens, utilizzato sia per i dipendenti che per i collaboratori, in considerazione della sua struttura e della quantità e qualità dei dati che può contenere, si presta, infatti, a essere il principale candidato a svolgere il delicato ruolo, a prescindere dalla circostanza che, ai fini del recupero del credito, l'Inps possa essere coinvolto nell'operazione. Va infatti ricordato che il flusso, oltre a contenere la sezione individuale, ne prevede anche una aziendale. Analogamente a quanto già avviene in altri casi, la sezione aziendale dovrebbe prevedere un elemento in cui i datori di lavoro inseriscono l'ammontare della quota di bonus che, non avendo trovato capienza in ambito fiscale, portano in detrazione dai contributi dovuti; la sezione individuale del flusso, invece, potrebbe consentire la valorizzazione delle informazioni che riguardano i singoli soggetti interessati alla fruizione del bonus di 80 euro (per esempio imponibile fiscale del mese, ammontare del credito individuale, proiezione del reddito annuo del lavoratore).
Non dovrebbe costituire ostacolo neanche l'eventuale incapienza rispetto alla contribuzione dovuta nel mese interessato. In questo caso, infatti, si genererebbe un credito che datori di lavoro e committenti potrebbero spendere in compensazione con altri tributi con F24; in alternativa, non sembrerebbe preclusa la possibilità di richiedere il rimborso direttamente all'istituto di previdenza. Oltre ai lavoratori del settore privato, sono coinvolti dal provvedimento i pubblici, gli agricoli, quelli dello sport e dello spettacolo. Sarà necessario, quindi, attendere le istruzioni per capire criteri e modalità che dovranno essere seguite dagli interessati.

ATTENTI A...
Necessario verificare se l'Inps consentirà il recupero del credito su posizioni contributive diverse da quelle in cui insistono i lavoratori interessati dal bonus ma riconducibili al medesimo codice fiscale del sostituto di imposta

Antonino Cannioto/Giuseppe Maccarone - 03 maggio 2014 – tratto da sole24ore.com

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