Giro di vite sulle irregolarità contributive. L’omissione, l’infedele e la tardiva presentazione di denunce obbligatorie configurano tutte ipotesi di evasione. A stabilirlo è l’Inps, nella circolare n. 106/2017, cambiando orientamento in base ai nuovi principi giurisprudenziali (sentenza n. 28966/2011 delle sezioni unite della cassazione). A nulla rileva, inoltre, la regolare tenuta del libro del lavoro: anzi, proprio il mancato inserimento nelle denunce obbligatorie di dati noti al datore di lavoro, tradisce (ed è presunzione) dell’intento fraudolento del datore di lavoro.

Daniele Cirioli - 06 luglio 2017 – tratto da Italia Oggi

 

Altre notizie