Una proroga più lunga per lo spesometro, molto probabilmente fino al 16 ottobre. È quello che stanno ipotizzando i tecnici dell'amministrazione finanziaria e che dovrà concretizzarsi in un Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) per far fronte al forte disagio creato nelle ultime due settimane a professionisti e imprese chiamate a inviare entro il 28 settembre scorso i dati delle fatture Iva. Il differimento breve concesso di fatto fino al 5 ottobre era il massimo possibile come rinvio tecnico che il neodirettore dell'agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, potesse concedere con atto amministrativo.

Ora serve qualcosa in più, perché il danno prodotto dal nuovo adempimento nei rapporti tra fisco e contribuenti va ben oltre il semplice intoppo informatico. I problemi di privacy evidenziati dal sistema hanno messo fortemente in dubbio la credibilità dell'intera anagrafe tributaria.

Nel mirino è finita la Sogei che deve spiegare a Entrate e Garante della privacy cosa sia realmente accaduto e quale sia stata la portata del “baco” che ha portato alla sospensione del sistema e della sua ripresa a mezzo servizio per le comunicazioni dei dati delle fatture.

Come sostenuto a più riprese dal Mef e dall'amministrazione finanziaria, prima di definire il nuovo termine entro cui sarà possibile inviare lo spesometro il sistema dovrà tornare pienamente operativo e dimostrare di poter reggere anche i picchi maggiori di invii oltre, evidentemente, superare i problemi di privacy che hanno portato alla sospensione delle comunicazioni Iva. Per dare un ordine di idee della mole di documenti e dati movimentati tra fine di settembre e questi ultimi giorni al fisco sono state inviate oltre un miliardo e seicento milioni di fatture.

Tra le ipotesi che circolano, dunque, per una proroga lunga dell'adempimento quella che al momento appare più accreditata è quella del 16 ottobre prossimo. Già domani il presidente di Sogei Biagio Mazzotta e l'Ad Andrea Quacivi potranno fornire chiarimenti sull'accaduto e confermare in audizione davanti alla commissione di vigilanza sull'Anagrafe tributaria, se il sistema sia o meno tornato pienamente operativo.

Oltre alla proroga del termine i tecnici del Mef e delle Entrate sono alle prese su come intervenire, in via regolamentare o con una norma di legge, per la disapplicazione delle sanzioni in caso di errori o inadempienza per questo primo invio dei dati delle fatture Iva, un po' sulla falsariga di quanto già fatto per il primo anno dell'invio dei dati da parte dei soggetti terzi per la dichiarazione precompilata.

In risposta alle preoccupazioni avanzate nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti su una possibile ed eccessiva discrezionalità degli uffici del fisco sull'applicazione delle sanzioni, resta confermata l'intenzione di prevedere un intervento mitigatore delle penalità in modo uniforme su tutto il territorio.

Intanto ieri i sindacati di categoria (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico) hanno chiesto un intervento per consentire il ravvedimento sugli avvisi di irregolarità in arrivo in questi giorni in relazione alle comunicazioni dei dati delle liquidazioni Iva.

Marco Mobili e Giovanni Parente - 3 ottobre 2017 – tratto da sole24ore.com

Altre notizie