Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del secondo trimestre del 2023. Lo rende noto l'Istat nella revisione dei dati diffusi a inizio settembre, in cui la crescita congiunturale del Pil era stata lo stesso dello 0,2%, mentre quella tendenziale era stata dello 0,9%. Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. Complessivamente il 2024 presenta 4 giornate lavorative in più rispetto al 2023. La variazione acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%, uguale a quella diffusa il 2 settembre 2024.

La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,6%, è diminuita di 1,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Pressione fiscale aumenta al 41,3%. Il deficit/Pil migliora a 3,4%

Nel 2° trimestre la pressione fiscale è stata pari al 41,3%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel secondo trimestre del 2024, l'incidenza del deficit delle amministrazioni pubbliche sul Pil è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2023, pari al -3,4% dal -5% dello stesso trimestre del 2023. Il saldo primario, spiega l'Istat, è tornato positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019, con un'incidenza sul Pil dell'1,1% (-0,8% nel secondo trimestre del 2023). Il saldo corrente della Pa è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil dell'1,5% (1,3% nel secondo trimestre del 2023).

Nel 2° trimestre il potere d'acquisto delle famiglie aumenta per il sesto trimestre consecutivo, beneficiando del persistente rallentamento della dinamica dei prezzi. L'Istat spiega che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell'1,2%, così come il loro potere d'acquisto. I consumi sono cresciuti dello 0,4%, con una propensione al risparmio delle famiglie consumatrici del 10,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

04 ottobre 2024 – tratto da Italia Oggi

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