Sono quasi 630 mila i voucher per il bonus vacanze scaricati dagli Italiani in poco più di due settimane dall’attivazione. La cifra, comunicata dal Mibact e relativa alle attivazioni fino a venerdi 17 luglio, corrisponde a circa 284 milioni dei 2,4 miliardi di euro stanziati nel Dl Rilancio per sostenere le strutture turistiche italiane in quest’anno difficile, orfano, secondo l’Enit, di oltre 35 milioni di turisti stranieri. I voucher già spesi dagli italiani sono circa 47mila. Questi primi numeri, secondo il ministro Dario Franceschini dimostrano «quanto questa misura a sostegno del turismo interno e dei nuclei familiari con redditi più bassi stia funzionando. Sono certo che gli albergatori, di fronte a queste cifre, aderiranno sempre più numerosi». L’interesse al funzionamento del bonus è, secondo il titolare del Mibact, condiviso: «Più persone utilizzeranno il bonus per i loro soggiorni in Italia più risorse riprenderanno a circolare nel settore».

Se l’accoglienza del pubblico è stata finora positiva, il nodo ora è quello delle adesioni da parte delle strutture, ancora limitate. Gli alberghi, infatti, temono un sovraccarico di burocrazia e un ulteriore assottigliamento degli incassi in una stagione già messa a dura prova dal crollo delle prenotazioni.

Come funziona il bonus

Il bonus vacanze è stato istituito con l’articolo 176 del Dl 34/2019, il decreto Rilancio: è una forma di sostegno indiretto alle imprese di un settore che vale oltre il 13% del Pil secondo la Banca d’Italia. Si tratta, infatti, di un buono - il cui valore può oscillare dai 150 ai 500 euro - che i nuclei familiari con Isee fino a 40mila euro possono spendere nelle strutture convenzionate entro il 31 dicembre 2020. Il bonus si ottiene esclusivamente in forma digitale, attraverso l’app Io, può essere speso anche da un solo componente del nucleo familiare, ma «one shot» e in un’unica struttura turistica ricettiva in Italia (non sono ammessi frazionamenti).

Il 20% del valore del buono potrà essere scaricato nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno, mentre dell’80% si può beneficiare immediatamente, al momento del pagamento in hotel, sotto forma di sconto. L’albergatore può recuperare la somma sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione di qualsiasi tributo nell’anno in corso oppure attraverso la cessione del credito a un istituto bancario. Dopo la firma di un protocollo tra le maggiori associazioni di categoria e l’Abi, si attendono altre indicazioni operative per la bancabilità che, comunque, resta una via onerosa per le strutture ricettive visto che sono previste commissioni sulle transazioni con le banche in cambio dell’accredito sul conto corrente.

Le estensioni

Non solo soggiorno. L’agenzia delle Entrate ha chiarito il funzionamento del bonus con la circolare 18/E/2020 del 3 luglio estendendo la platea dei servizi incentivabili anche a quelli balneari, purchè gestiti o comunque indicati in fattura dalla struttura in cui si alloggia. Il voucher può essere usato solo se il pagamento viene fatto direttamente, senza l’ausilio di piattaforme intermediarie e di tour operator.

L’adesione lenta delle strutture

È forse questo passaggio il tasto dolente di una misura che, fino a ora, sembra sia stata in grado di sfatare qualche mito negativo sul funzionamento tecnologico delle piattaforme o app pubbliche e sulla scarsa attitudine hi-tech degli italiani. «Le strutture hanno una serie di perplessità sui tempi per rendere concreto il pagamento del bonus - spiega Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi -: nel caso dell’utilizzo in compensazione, se il soggiorno del cliente è all’inizio del mese l’albergatore deve aspettare 30 giorni per utilizzare il credito, mentre sulla cessione alle banche non ci sono ancora indicazioni concrete, che ci aspettiamo a giorni. In un momento in cui le strutture sono in forte crisi di liquidità questo tema è importante».

L’andamento dell’emissione dei voucher sta però incoraggiando gli albergatori: «Le strutture sul nostro portale bonusvacanze.italyhotels.it, che aggrega gli hotel che accettano il bonus, sono passate da 1.000 a 1.700 nel giro di una settimana - continua Nucara - e chi ha accettato il bonus si è detto soddisfatto». Intanto le visite al portale sono salite a cinque milioni al giorno. Ad essere diverso da quanto si aspettassero gli albergatori è anche l’identikit delle strutture in cui chi fruisce del bonus vacanze vorrebbe utilizzarlo: «Essendoci un limite sul piano dell’Isee, forse ci si aspettava che la scelta cadesse sui campeggi o sulle strutture di medio livello. Invece ci sono ottimi riscontri anche sugli hotel di categoria superiore», chiosa Nucara.

Cauta Confindustria Alberghi: «Lo strumento non è facilissimo da usare - dice la direttrice Barbara Casillo -. Esistono complessità operative che non sono irrilevanti e che pesano sulle adesioni da parte delle strutture. Per noi ora però il tema è un altro e riguarda la cassa integrazione, per alcuni già scaduta e che va rapidamente rinnovata. Il Governo ci ha rassicurato, ma al momento non si muove nulla».

Il bonus sta prendendo piede anche nelle vacanze all’aria aperta. «Registriamo una graduale adozione dello sconto da parte delle nostre strutture - dice Marco Sperapani, segretario generale di Faita Federcamping -. È un flusso ancora timido, ma i clienti lo chiedono e i nostri associati si stanno adeguando». Un andamento in crescita che, per ora, non ha il conforto dei numeri, ma che nei prossimi giorni verrà censito per sondarne la consistenza.

M.Casadei/F. Landolfi -  21 luglio 2020 – tratto da sole24ore.com

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