Accordo per il rinnovo del contratto del settore del terziario, della distribuzione (commercio) e dei servizi. L’intesa, che riguarda oltre 3 milioni di lavoratori, vale dal primo aprile 2024 al 31 marzo 2027 e prevede, a regime, un aumento di 240 euro per il quarto livello contrattuale, comprensivi di quanto già riconosciuto con il Protocollo straordinario del dicembre 2022. In aggiunta prevista una una tantum a completamento del periodo di carenza contrattuale, di 350 euro, suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025.

La soddisfazione dei sindacati

Soddisfatto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «Finalmente un risultato importante, raggiunto dopo la mobilitazione e lo sciopero della categoria dello scorso dicembre». «Si tutelano in maniera importante i salari dall’inflazione - sottolinea il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra - e si rafforzano significativi diritti in un settore economico vitale e in grande evoluzione. Un bel segnale per tutto il Paese che conferma la linea vincente della Cisl di puntare sulla centralità della libera ed autonoma contrattazione per dare risposte concrete ai lavoratori». 
Soddisfazione anche dalla Uil del Terziario con il segretario generale Paolo Andreani che evidenzia come «il contratto segna un punto di svolta per la contrattazione salariale e migliora le condizioni normative del rapporto di lavoro con 7.000 euro nel quadriennio 24/27 e introdotta anche l’indennità di vacanza contrattuale in caso di ritardo nel rinnovo». L'intesa valorizza «le professionalità», ha aggiunto poi Gennaro Strazzullo, segretario nazionale Uiltucs, spiegando che è “prevista al secondo livello di contrattazione anche la figura della Garante di Parità, per una reale parità di genere, e 90 giorni di ulteriori congedo parentale per le donne vittime di violenza di genere».

L’iter che ha portato al rinnovo

«L’iter contrattuale - osserva dal suo canto la vicepresidente confederale Donatella Prampolini, presidente della Commissione sindacale di Confcommercio - si è dovuto confrontare con i profondi impatti economici e sociali dell’emergenza pandemica, dei conflitti geopolitici e del ritorno dell’inflazione. Con spirito di responsabilità, le Parti hanno comunque lavorato per conseguire un risultato che tenesse conto degli indicatori macroeconomici, compatibilmente con la loro sostenibilità da parte delle imprese». 

30 marzo 2024 - tratto da Corriere.it

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