Sono 461.000 le entrate programmate dalle imprese per gennaio, 20.000 in piu' rispetto allo scorso anno (+4,5%). A trainare la domanda di lavoro nel settore privato e' soprattutto la ricerca di laureati: piu' dell'80% delle 20.000 entrate aggiuntive rispetto allo scorso anno e' destinato infatti a quanti sono in possesso di un titolo di studio universitario. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Grazie alla spinta impressa dalle imprese in questo mese, la domanda di laureati arriva a rappresentare il 18,3% delle entrate totali previste, passando dalle 68.000 assunzioni programmate nel gennaio 2019 alle 84.000 previste per inizio anno. A crescere e' in particolar modo la domanda di laureati negli indirizzi architettura (+45,2% rispetto a gennaio 2019), economia (33,6%), ingegneria civile e ambientale (+29%), ingegneria elettronica e dell'informazione (+27,9%) nonche' nell'indirizzo scientifico, matematico e fisico (+25,4%). Per quanto riguarda la dinamica settoriale, su circa 215.000 imprese con dipendenti che hanno messo in programma assunzioni a gennaio, soprattutto quelle dei servizi si segnalano per la piu' consistente crescita della domanda di lavoro, con dati che si presentano positivi per il commercio (+9,2%), il turismo (+7,2%), i servizi informatici e di telecomunicazione (+16,3%) e i servizi a contenuto specialistico e consulenziale di supporto alle imprese (+19,9%). Importante anche il segnale di crescita che viene dalle costruzioni (+18% le entrate rispetto a gennaio 2019), legato probabilmente sia ad una accelerazione degli investimenti urbani e in infrastrutture, sia al mercato delle ristrutturazioni edilizie. L'industria manifatturiera registra, invece, ancora difficolta' diffuse risentendo maggiormente del rallentamento della domanda estera. La flessione delle assunzioni programmate per l'avvio del 2020 rispetto al 2019 riguarda soprattutto la chimica, la farmaceutica, la plastica e la gomma (nel complesso -13,8%), il comparto moda (-7,5%), la metalmeccanica e la meccatronica (-4,1% le industrie metallurgiche dei prodotti in metallo; -3,1% le industrie meccaniche ed elettroniche). Il nuovo anno, inoltre, inizia all'insegna di una piu' elevata difficolta' di reperimento del personale. Questo indicatore passa infatti dal 31% al 33%. Il mismatch domanda-offerta riguarda da una parte una serie di profili di laureati (difficili da reperire il 39,3% dei candidati in possesso di un titolo universitario), ma anche profili tipici della formazione professionale (35,1% la difficolta' segnalata), nonostante si registri, per questi ultimi, un rallentamento in valori assoluti della richiesta soprattutto da parte delle piccole imprese del manifatturiero (-6,8% le entrate previste di lavoratori con qualifiche e/o diplomi professionali). A livello territoriale e' il Nord Ovest a registrare il piu' elevato tasso di entrata (4,1% a fronte di un valore medio nazionale del 3,7%), grazie in particolare agli andamenti attesi in Lombardia (4,2%). Umbria (3,2%), Toscana, Marche e Puglia (3,3% ciascuna) sono invece le regioni che presentano previsioni piu' contenute.

09 gennaio 2020 – tratto da Italia Oggi

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