Ispezioni lampo, “a tavolino”, sulla parola di lavoratori e sindacati e senza accesso in azienda. A prevederle è il documento di programmazione della vigilanza 2023 dell'ispettorato nazionale del lavoro. Centro dell'azione ispettiva saranno le richieste d'intervento da lavoratori e parti sociali, con la possibilità di una loro celere definizione attraverso istruttorie basate sugli elementi forniti dagli stessi lavoratori o sindacati, senza effettuare ispezioni in azienda. Per risultati concreti e immediati, inoltre, il documento invoca un maggiore ricorso a conciliazione, diffida e disposizione, da praticare anche con strumenti di comunicazione da remoto, oltre che in presenza.

Covid, guerra, crisi. Obiettivi e priorità di vigilanza, spiega l'Inl, tengono conto della particolare situazione socio-economica caratterizzata da un contesto, anche internazionale, complesso e con numerose criticità: al Covid, che ha amplificato le differenze tra imprese, si è aggiunto il deterioramento del clima geopolitico internazionale, che ha generato uno scenario ancora più incerto, con un ulteriore negativo impatto sulle dinamiche del mondo del lavoro. Obiettivo prioritario, precisa l'Inl, resta quello di orientare l'attività di vigilanza verso tutti i fenomeni illeciti di particolare disvalore socio-economico, garantendo una sollecita e adeguata tutela dei diritti del lavoro e dei lavoratori, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili.

Le priorità. Centro dell'attività sarà assicurare risposte prioritarie alle istanze provenienti dai lavoratori e dai soggetti qualificati che li rappresentano, specie se caratterizzate dalla necessità di una tempestiva trattazione in ragione della gravità dei fatti. A tal fine, sono diverse le misure in campo. In primo luogo, l'Inl prevede di rafforzare lo «sportello all'utenza» i cui servizi saranno assicurati, oltre che in presenza, anche in modalità online.

La conciliazione. In secondo luogo, l'Inl prevede di incrementare l'utilizzo degli istituti normativi finalizzati alla pronta soddisfazione delle richieste d'intervento da parte dei lavoratori, specialmente quelle di natura economica. Tra questi, il ricorso in via prioritaria alla «conciliazione monocratica preventiva» che, se necessario, potrà essere effettuata anche con strumenti di comunicazione «da remoto». Oppure la «diffida accertativa» per crediti patrimoniali e la «disposizione», quali strumenti di rapida ed efficace tutela sostanziale dei diritti dei lavoratori.

Ispezioni rapide. Più interessante e innovativa è la spinta che l'Inl dà a una definizione più celere delle ispezioni, dando la possibilità di chiudere le richieste d'intervento che, per oggetto e completezza degli elementi forniti dai lavoratori o dalle organizzazioni sindacali, possano risolversi attraverso un'attività istruttoria che non richieda la necessità di effettuare un accesso in azienda (dunque accertamenti a «tavolino»).

La denuncia parla straniero. Infine, l'Inl ricorda di avere rinnovato il servizio «ricezione richieste d'intervento», mediante l'integrazione sul proprio sito del «modello di denuncia tradotto in diverse lingue» (arabo, bengalese, cinese, francese, inglese, punjabi, romeno, ucraino e urdu), e attraverso l'attivazione sperimentale di sportelli multi-lingua dedicati a ricevere, in modalità protetta e riservata, le denunce d'irregolarità e sfruttamento lavorativo di cittadini stranieri.

Daniele Cirioli - 02 marzo 2023 – tratto da Italia Oggi

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