Il diritto all’esenzione c’è quando la prestazione è tesa a riparare inestetismi insorti in seguito a un incidente o una malattia

Sconta l’Iva l’intervento del chirurgo plastico di carattere estetico. Il diritto all’esenzione c’è quando la prestazione del camice bianco può essere considerata medica, perché tesa a riparare inestetismi, sia congeniti sia insorti in seguito a un incidente o una malattia. La Cassazione (sentenza 26906) accoglie il ricorso dell’agenzia delle Entrate contro la decisione delle commissioni tributarie di riconoscere al chirurgo il diritto a non versare l’imposta .

Un’interpretazione supportata da una circolare delle Entrate del 2005 che aveva aperto a una lettura favorevole al contribuente sulle prestazioni estetiche. Per la Cassazione, in tema di esenzioni Iva va data una lettura restrittiva delle norme.

Un rigore che impone di considerare le prestazioni a titolo oneroso sempre soggette all’imposta, tranne quando prevale il carattere sanitario dell’intervento. E dunque quando serve a sanare un inestetismo dovuto, ad esempio, a un intervento demolitivo o a un incidente, che sia fonte di un oggettivo disagio.

Patrizia Maciocchi - 14 settembre 2022 – tratto da sole24ore.com

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